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Il Rinnovamento civile non può sortire esito felice, se non è preceduto e scorto dal rinnovamento degli animi e degl’intelletti; né questo aver luogo senza una letteratura, una filosofia, una politica veramente patria. L’ Italia ebbe giá a dovizia il possesso di questi beni, e a voi si addice il restituirglieli. Il che facendo, voi sarete (oso dire) ancor piú benemeriti de’ suoi liberatori, perché ogni riscatto civile è precario finché dura il servaggio degli animi e degli spiriti; laddove, sciolti questi dai loro lacci, non può indugiare gran tratto l’esterno affrancamento. Ma come ristorar le lettere, le speculazioni e la scienza civile senza buoni e profittevoli studi? e come lo studio può esser buono se non è faticoso? come può essere di profitto se versa tutto nei giornali e nei tritumi? se i buoni libri si trascurano o si leggono sbadatamente? se non son fecondati dal lavoro interno di chi legge e affinati nel crogiuolo dell’esame, della meditazione e della critica? Lasciate gli studi leggieri e le letture frivole ai damerini e alle donzelle. Addestratevi alla ginnastica dell’intelletto come a quella dell’animo e delle membra - . Sprezzate gli acquisti facili: amate e proseguite il difficile in ogni cosa, perché arduo e travaglioso in ogni genere è l’apparecchio e il compito della creazione. Le difficoltá aguzzano l’ ingegno, lo invigoriscono, e sono fonte di piacere ineffabile cosi per l’esercizio in se stesso, come per la coscienza del merito, il premio della lode e il frutto della vittoria. Un giovane assueto alle severe lucubrazioni e alle prove atletiche dello spirito non sente piú alcun sapore negli studi molli e superficiali, come all’agile e robusto pentatlo non talentavano le carole. E siccome si dee pensare ed apprendere prima di fare, leggere e studiare prima di scrivere, cosi l’arte di questo dee essere adoperata a principio per esercizio proprio anzi che per uso del pubblico. Lo scrivere per gli altri ricerca maturitá d’ingegno e lungo apparecchio; e nel modo che l’uso troppo precoce della etá pubere spegne o debilita la virtú generativa, cosi quei giovani che corrono troppo presto la prova della stampa (massime se eleggono a tal effetto il campo delle effemeridi) e, in vece di accumulare in silenzio un gran capitale di pensieri e di