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capitolo duodecimo 65


infelicemente: questi per una sconfitta, quegli per una rivolta; e screditarono coll’esito la propria parte, mettendo i democratici in voce d’insufficienti e i conservatori di poco italici e rendendo, se non impossibile, difficilissima la loro unione; il che torna a singolare vantaggio delle sètte sofistiche e illiberali. Paragonando il Rattazzi al Pinelli non voglio però agguagliarli da ogni parte, anzi la veritá rigorosa che mi sono proposto per legge in questa mia opera mi obbliga a dire che il primo fu di gran lunga piú scusabile del secondo. Il Pinelli cominciò a viziare notabilmente il tenore del riscatto italiano, di nazionale che era rendendolo municipale; e il Rattazzi non fece che seguire il moto giá impresso, quando era impossibile a correggere senza ricorrere a partiti audaci e straordinari. Gli errori del Pinelli furono molti e, dal primo dissidio suscitato nel parlamento sino alla proposta dell’alleanza russa, il suo procedere in politica è impossibile a giustificare; laddove il Rattazzi errò una volta sola e in circostanze cosi diverse dalle consuete che, per questo rispetto, l’error suo (e altrettanto dicasi de’ suoi compagni) merita qualche scusa. Né egli era stretto meco da intima ed antica dimestichezza e forse si sarebbe portato meglio, se l’esempio datogli da chi piú di tutti era in debito di riguardarmi non l’avesse in un certo modo invitato a seguirlo.

La mia ritirata mi tornò ad onore e dolse anche fuori d’Italia a quanti amavano la causa nostra e presentivano l’avvenire1.




V. Gioberti, Del rinnovamento civile dell'Italia - ii.

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  1. «M. Gioberti prit son parti rèsolûment. Jusqu’alors il s’était montrè grand ècrivain et publicis/e distingue. Son fameux discours dans la discussion de l’adresse, au mois de janvier, et sa conduite depuis lors, ont rèvèlè un vèritable homme d’Ètat. Les dèsastres de ces derniers jours l’ont grandi, s’il se peut, et lui ont donnè raison de la manière la plus èclatante. Pour vaincre l’Autriche, il fallait ècraser d’abord la rèpublique, son premier auxiliaire. Un revenant à ses antècèdents et à ses propres traditions, M. Gioberti se trouvait dans le vrai. Il reconnaissait que l’Italie, avant de recommencer la lutte contre l’Autriche, avait besoin de s’unir et de se fortifier au dedans; il faisait en même temps preuve d’une grande adresse, car après avoir si souvent et si solennellement promis la reprise des hostilitès, il ne pouvait sortir plus heureusement de l’impasse où il s’ètait aventuré. Le projet d’intervention qu’il avait concu n’ètait donc pas seulement une mesure vraiment libèrale, c’ètait l’ajournement honorablement motivè d’une guerre dont l’issue n’ètait que trop èvidente... M. Gioberti est tombè glorieusement. Sa chute ne peut