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non che essergli contrario, gli gioverebbe; giacché, lasciando stare che l’idea repubblicana è ignota o debole nelle nostre moltitudini, il riscatto della patria porrebbe in cielo il suo autore, e la sconfitta dei tedeschi trarrebbe seco necessariamente quella dei puritani. Ché se non ostante queste avvertenze altri vede qualche pericolo, si noti che esso nasce non dal partito ma dai tempi. E ogni ripiego diverso essendo assai piú pericoloso, il minor rischio si vuole avere in conto di sicurezza. — La monarchia sarda avrá da temere coll’egemonia e colla Dieta. — Sia pure, ma piú ancora senza l’egemonia e senza la Dieta. Nel primo presupposto il danno sará certo; nel secondo, possibile solamente, e i mezzi accennati, non che favorirlo, saranno soli in grado di allontanarlo.

Pare adunque che, venendo il caso, niuna difficoltá seria sia per ostare dal canto del Piemonte all’ufficio egemonico. E pure il contrario ha luogo; e ostacoli gravissimi gli si attraversano, rispetto ai quali quelli che ho toccati sono di poco peso. Alcuni di essi nascono dagli abitanti e gli altri dai reggitori. Primo requisito per un compito qualsivoglia si è l’intenderlo, il volerlo e Tesser atto ad esercitarlo. Ora, per un fato singolare e per infortunio d’Italia, la provincia piú acconcia per molti titoli ad appropriarsi l’egemonia salvatrice è per altri la men capace di capirla e corrispondere coll’ingegno e coll’animo a tanto grado. Gl’istinti municipali ci han radici cosi profonde che i nazionali mal ci possono pullulare; tanto che, in vece di seminarli e nutrirli altrove, essa ha piú tosto bisogno di riceverli, né si può sperare che ciò succeda prima che l’unione abbia rifatte le popolazioni e trasfusa nelle vene subalpine una stilla di sangue italico. Dal che segue che il Piemonte potrá adempiere T ufficio suo quando sará trascorsa l’occasione e la necessitá di darvi opera. La scarsa italianitá nasce dal tardo ingresso alla vita italica; e questo dalla origine alpina dei popoli e dei regnanti ò), dalla postura colligiana ed eccentrica del paese, dalla poca o niuna usanza avuta in addietro coll’Italia interiore, dalla feudalitá radicata e

(i) «Alpinis regibus» (Ovid., Pont., iv, 7, 6).