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bramano esempi domestici, contrappongasi il regno d’oggi a quello dei due ultimi secoli, che era assai piú piccolo e scarso di uomini e di moneta. «I nostri avi — dice Alfonso della Marmora — seppero edificare grandiosi stabilimenti civili e militari, ma ciò che è piú straordinario, tennero sempre in campo un’armata proporzionatamente assai maggiore di quelle che ebbero le altre nazioni. Carlo Emanuele primo fece la guerra per quarantadue anni con un esercito di trentamila fanti e duemilacinquecento cavalli, e le sue entrate non sorpassavano nove milioni. 11 suo figliuolo Amedeo primo non ebbe maggiori né le entrate né la popolazione, ma tenne sempre uguale l’esercito» (0. Maggiori apparati ed imprese fecero Vittorio Amedeo secondo e Carlo Emanuele terzo, che poterono combattere e vincere le prime potenze di Europa. E pure allora erano di gran lunga men gravi il periglio e l’urgenza. Alle necessitá patrie debbono cedere i riguardi e gl’interessi di minore importanza, e se i cittadini penuriosi ma virtuosi rifiutano in tali casi le retribuzioni quasi necessarie, ben si possono tórre ai ricchi ed agiati le superflue. Si renda piú semplice l’amministrazione, si aboliscano gl’ impieghi inutili, si scemino le grasse provvisioni ei grossi stipendi, si tolgano le pensioni immeritate, si chiudano i conventi oziosi e ricchi, si usufruttino le pingui e soverchie prebende e le entrate degli ordini religiosi e cavallereschi, perché queste e quelle sono bene dei poveri, il quale dee servire ai bisogni della patria anzi che alle delizie dei chierici e dei graduati. E per ultimo, se accade, si faccia capo alla borsa dei doviziosi, i quali non debbono rifiutare gl’ imprestiti e le imposte straordinarie, se non per virtú almeno per interesse, trattandosi di cansare le rivolture civili e le gravissime calamitá che ne nascono. Né questi sforzi penosi debbono durare gran tempo, imperocché fra non molto gli eventi decideranno se la risoluzione delle cose di Europa debba farsi in modo repentino ovvero gradatamente. Nel primo caso (che si vuol presupporre per sicurezza) l’indugio non sará lungo; nel secondo, stremandosi le

(l) Discorso ai deputali sardi nella tornata dei 21 di maggio del 1S5T.