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d’interessi gli appoggi esterni possono mancar d’ora in ora per mille cagioni fortuite ed accidentali. Folle è per tanto chi gli stima perpetui e ignora che la maggior miseria di uno Stato è il vivere a discrezione d’altri. Oltre che, se il governo subalpino dismette il pensiero d’ Italia; se si ferma nella via degli avanzamenti; se tituba, trepida, s’inginocchia e si périta di mostrarsi progressivo, democratico e nazionale; ancorché ricusi di abolir le franchezze e gli riesca di preservarle, egli entrerá in disaccordo coi tempi, che traggono irrevocabilmente al trionfo del pensiero, delle nazioni e delle plebi; gli mancherá la stima e la fiducia dei presenti e piú ancora delle prossime generazioni, avvilirá la casa sarda, screditerá il principato e lo perderá, se mai accada che sia messa sul tavoliere la posta fatale e attrattiva della repubblica. Le vie di mezzo nei tempi forti rovinano gli Stati ", ché, accozzando insieme gl’ inconvenienti dei partiti opposti, mentre vogliono salvare la capra e i cavoli, perdono insieme i cavoli e la capra. Il Piemonte debole dee temere per tutto e di tutti, qualunque sia la sua politica; laddove il Piemonte forte non ha da paventare per nulla e di nessuno.

In sulle prime può parere contraddittorio che la parte adegui il tutto e che una provincia acquisti tal grado di forza che si commisuri ai bisogni della nazione. Ma una considerazione piú attenta leva la ripugnanza, perché la forza consiste nella milizia, e questa essendo opera della disciplina e dell’arte, niente vieta che un paese di tenuta mediocre gareggi nelle armi coi superiori. «Quel principe — dice il Machiavelli, — che abbonda d’uomini e manca di soldati, debbe solamente non della viltá degli uomini ma della sua pigrizia e poca prudenza dolersi» ( 1 2 3 ). Anche nei tempi ordinari la relazione che corre «tra la forza numerica dell’esercito e quella della popolazione dee crescere anzi che diminuire per le piccole potenze» (3), altrimenti non

(1) Tac., Disi., in, 40; Machiavelli, Disc., il, 33.

(2) Disc., 111, 38.

(3) CORSI, Dell’esercito piemontese e della sua organizzazione, Torino, 1851, j). 21. «Quanto piú cresce il rapporto tra la circonferenza e la superficie di uno Stato, tanto piú debbe crescer la forza destinata a proteggere la frontiera; quanto