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dell’opera, limitandoci per ora a quelle avvertenze che hanno una base piú invariabile e generale.

Il periodo preparatorio consiste nell’inchiesta e nel procaccio dei mezzi, alcuni dei quali sono interni e gli altri esteriori.

I primi versano nelle riforme e nelle armi, gli altri nelle pratiche e negli accordi. Chi assume un’impresa grande e ha bisogno di molti cooperatori dee procacciarsi anzi tutto forze e riputazione. Le forze son necessarie a stabilire il credito politico, ma sole non bastano a produrlo, come quello che nasce principalmente dalle idee che si professano, stante che le idee sole sono atte ad allettar gli uomini e ad infiammarli. Le idee oltre al dare autoritá accrescono la potenza, aggiugnendo alla forza materiale quella del senno e degl’influssi civili. Ma nei luoghi dove l’opinion popolare non è matura, tu non puoi guadagnartela colle tue idee, se non in quanto la scorgi a conoscere ed amare le idee medesime; tanto che in questo caso il vantaggiarsi della pubblica estimazione e il venirla educando e formando è tutt’uno. r Tal è sottosopra la condizione d’ Italia, che stata serva e divisa per tanti secoli non ha che un senso civile assai rozzo, il quale si dee svolgere e perfezionare; in modo che chi piglia a capitanarla dee far prima di tutto l’ufficio di aio e di maestro. Nel corso del Risorgimento l’opera direttrice essendo divisa tra Roma e il Piemonte, il compito di questo versava principalmente nell’uso delle armi e nel politico indirizzo. Venuto meno l’impulso ideale della cittá ecclesiastica e rioppressa la civile, il doppio ufficio tocca al Piemonte, che dee essere insieme braccio e senno della nazione. E siccome il nostro Rinnovamento non sará un fatto spiccato ma fará parte di un moto comune a quasi tutta

( Europa, cosi l’opinione italica deve consonare all’europea e premere su quei capi che prevarranno universalmente nei nuovi ordini. I quali capi si riducono insomma all’idea progressiva, alla popolare e alla nazionale, che importano il predominio dell’ingegno, il riscatto della plebe e l’unione delle genti consorelle in una sola patria. Ma gli Stati non possono predicare e spargere i concetti buoni altrimenti che mettendoli in pratica; e siccome ogni idea effettuata è una riforma, i governi che