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incoativi della nazionalitá italica dovrebbe esser Napoli, se la qualitá dei principi che lo reggono rispondesse allo splendore della cittá, al numero, alla virtú, all’ingegno degli abitanti. Napoli e Piemonte sono i fochi d’Italia, come Roma n’è il miluogo; e se questi tre seggi di civiltá italiana o almeno i due primi si fossero uniti nell’impresa patria, alle brevi speranze del quarantotto non sarebbe seguito un eterno rammarico.

«L’egemonia non suol essere immobile in un luogo ma mutare secondo i tempi, passando da una ad altra contrada; e perciò la veggiamo alternarsi in Italia fin dalle etá antichissime fra le tre valli piú cospicue e le tre zone piú culte che partono la penisola. Ora si aspetta al Piemonte e agli Stati che gli si attengono; il quale, secondo l’ingegnosa sentenza di Cesare Balbo, è la Macedonia e la Prussia italiana, come quello che entrò l’ultimo nella vita nazionale e civile, e pertanto è piú nuovo, piú giovane, piú vergine; di tempra piú robusta, non ammollita dalla cultura; di fantasia men viva e meno pregiudiziale al senno pratico; di genio piú temperato e piú alieno dagli eccessi meridionali ; di polso e nervo maggiore, perché fornito di buone armi» b). I.a piccolezza e la poca vita civile della metropoli ci son compensate in un certo modo dalla postura tra littorana e continentale, pianigiana e montagnese, cavaliera all’Italia, portiera alle Alpi, campata sul Mediterraneo, contigua alla Francia e atta a far l’ufficio di vincolo tra la penisola e il resto di Europa. L’essere questa regione meno ingentilita delle altre è utile per un rispetto, giacché il ministero egemonico per ciò che riguarda la milizia suole appartenere alle provincie piú nuove e rozze nel tirocinio civile, .quali furono la Gallia cimbrica, la Laconia, la Beozia, la Macedonia, Roma, l’Austrasia, la Prussia e la Russia, verso le popolazioni celtiche, greche, italiane, franche, germaniche e slave degli antichi, dei medii e dei moderni tempi. Vero è che l’egemonia, essendo opera delle idee non meno che delle armi, abbisogna eziandio di coltura; tanto che anche per questa ragione la pluralitá dei motori è

(i) Operette politiche , t. il, pp. 349, 350.