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nasce da un principio specioso, cioè dal credere che il temporale si richiegga alla libertá ecclesiastica. Quasi che la Chiesa sia stata men libera e forte in quella antichitá beata che non vide pur l’ombra di tal potere, o nel medio evo che ne ebbe piú la sembianza che la sostanza. I papi dei due periodi furono privi di umana forza ugualmente, e vinsero gl’ imperatori colla virtú del martirio o con quella del grado, della vita e della parola. Quando poi allo spirare dei bassi tempi sorsero le monarchie laicali, di dominio vasto, assoluto, formidabile, inclinato alle conquiste e alle usurpazioni, il regno potè servire di guardia alla tiara; e non a torto Benigno Bossuet, che aveva dinanzi agli occhi le soverchierie ambiziose e le prepotenze di Luigi, stimava opportuno che il papa avesse uno Stato suo proprio e fosse principe. Ma oggi i tempi sono mutati: la civiltá è cresciuta, l’opinione pubblica signoreggia, e la separazione assoluta dello spirituale dal temporale è prossima a stabilirsi presso i popoli piú civili. Queste sono le guarentigie migliori e i presidi piú efficaci dell’autonomia ecclesiastica. E si noti che la politica dominazione del papa nella cittá santa e nelle sue dipendenze ha per correlativo negli altri Stati la confusione dei due poteri; la qual confusione importa il papato civile, come questo quella, essendo due ordini corrispondenti che, nati insieme dalle stesse condizioni d’imperfetta cultura, debbono cessar di conserva col venir meno della causa loro. Ondeché il pontificato civile nuoce ancora per questo: che, atteso l’intreccio e la convenienza scambievole dei concetti e degl’ instituti, viene a impedire che l’intera separazione dei due ordini nei paesi cattolici si stabilisca.

Non bisogna dunque misurare le relazioni future del pontificato cogli Stati liberi da quelle che ebbe nel passato coi domini assoluti dentro e fuori d’ Italia, e la nuova politica, fondata sulla libertá religiosa, dall’antica che aveva una base diversa. O che la penisola sia per reggersi a principato civile o per vivere a repubblica, il suo assetto definitivo sará democratico; e nelle democrazie moderne ogni usurpazione dello Stato verso la Chiesa è impossibile. L’opinion generale dell’Europa culta su