Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 2, 1911 - BEIC 1832860.djvu/277

La signoria ecclesiastica è uno «sgoverno», come direbbe l’Alfieri, anzi che un governo (*), un’altalena fra la tirannide e la licenza, un dispotismo di molti capi e un’anarchia stabile; è insomma un’oligarchia torbida e scompigliata di preti inabili o corrotti, pessimo de’ reggimenti. Qual è il paese in cui gli ordini sieno piú crudeli, le leggi piú inique, i costumi piú trasandati e minore la sicurezza? I ladri e i masnadieri corrono le provincie ecclesiastiche a man salva e vi son poco meno padroni di Pio nono. Non si trova esempio di uno Stato cosi infelice né anco nelle regioni mezzo barbare e piú impartecipi della vita europea. Roma antica fu meno sventurata della moderna eziandio nello spirare, quando ebbe Simmaco e Boezio; e questa può invidiare a quella lo scettro degli ostrogoti. Sotto nomi e titoli pomposi ci trovi un languor di vecchiaia, un letargo di morte, uno sfacelo di corruzione; tanto che se vuoi averne il riscontro ti è d’uopo risalire a Bisanzio, come all’esempio di tralignamento e di declivio piú memorevole. Diresti che il basso impero, trasferito sul Bosforo cristiano da Roma paganica, tornò dall’Oriente ottomanno alla prima sede. E per colmo d’infortunio, come nelle battaglie murali degli antichi i moribondi si aggavignavano ai semivivi per campare < 2 ), cosi i rettori di Roma boccheggianti si aggrappano agli aiuti gesuitici. Ora, se i governi son fatti per li popoli e non e converso , può dirsi legittima e cristiana una potenza che fa miseri i sudditi? Ogni diritto, importando certi doveri, presuppone la capacitá di adempierli; e se i governi laicali soggiacciono a cotal legge, quanto piú quello che prende il suo nome dal primo grado del sacerdozio?

Il supplire al difetto di autoritá colla violenza, come fanno i cattivi principi, sarebbe cosa ancor piú mostruosa nel pontefice; ma Roma non ha pure cotal ripiego, mancandole le buone armi non meno che il buon consiglio civile. Le armi papaline furono sempre famose per la nullitá loro, anche in quei tempi

(x) l’ita , iv, 28.

(2) «... semineces rum exspirantibus vohmntur, vana pereuntium forma, et omni intanine morti u tu» (Tac., I/ist., ni, 28).

V. Gioberti, Del rinnovamento civile d’Italia - II.