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capitolo duodecimo 21


assicurate, il Piemonte si stimava onorato di adempiere questo ufficio e gli offriva il suo esercito. Accettasse un presidio di ventimila soldati piemontesi e piú, se ben gli pareva; i quali, spesati da! Piemonte, stanzierebbero in Roma presti ad ogni suo cenno e al patrocinio di quegli ordini ond’egli era stato magnanimo datore a’ suoi popoli. Cosi veniva tolto agli esterni ogni pretesto d’ingerirsi nei nostri affari; le controversie insorte, pacatamente e italianamente si componevano; si riparava ai futuri pericoli ; se ne onorava Pio nono, che rassodato sopra il suo seggio potea compiere l’impresa incominciata con tanta lode. E quando non gli paresse opportuno di rientrar subito ne’ suoi Stati, ricoverasse in quelli del re sardo, solo degno di tanto ospite, perché non inferiore a niuno nel venerare e proteggere la religione e superiore a tutti nelPamare la patria. Scegliesse quella stanza che piú gli piaceva: ivi sarebbe adorato come papa, corteggiato e ubbidito come principe; laddove il soggiorno del Regno non passava senza suo disonore e scapito delle credenze. Queste ragioni ed offerte, riverentemente porte e caldeggiate dai due nunzi straordinari, vennero poscia ripetute e incalzate con pari destrezza da Enrico Martini, che succedeva a Domenico Pareto come ambasciatore ordinario presso il pontefice1.

A riuscire in Gaeta era necessario l’operare in Napoli. Il senatore Plezza partiva a quella volta promotore della lega italica e apportatore di caldi voti per l’accordo colla Sicilia. La prima proposta porgeva a Ferdinando opportunitá dignitosa di uscir dalle strette in cui era impegnato, rispondeva all’invito del Troya e dello Spinelli, cancellava i sospetti nudriti verso il Piemonte, rimovea gli ostacoli al concorso della guerra e in fine agevolava l’altra intenzione. Imperocché qual mediatore potea offrirsi piú idoneo e decoroso fra il Borbone ed i siculi che la Dieta italica? Ma era d’uopo che questi concorressero allo



  1. Mi passo brevemente delle mie pratiche col pontefice, avendone il Farini dato un ragguaglio assai esteso nel terzo volume della sua Storia; dal qual ragguaglio risulta clic l’intento d’impedire l’intervento forestiero e salvare la libertá fu l’idea regolatrice di questo e degli altri miei negoziati.