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stesso rigo, massime atteso i prestigi e gl’influssi che ha la Francia universalmente.

Vero è che i pericoli di cotal opposizione vengono scemati o rimossi dall’incoltezza del ceto plebeio, o dall’essere il nervo della nazione occupato nei traffichi e nelle industrie, o dal costume amicato, o dal rincalzo che torna agli ordini costituzionali di un luogo da quelli dei confinanti. La prima e la seconda di tali cause militano in qualche parte pel Belgio, e la seconda colla terza per l’Inghilterra, dove lo statuto è vecchio e quasi connaturato ai popoli che gli ubbidiscono; oltre che il patriziato ereditario e la qualitá isolana della contrada, meno esposta a ricevere le impressioni estrinseche, contribuiscono a mantenerlo. Ma niuna di tali cagioni ha luogo in ordine alla piú parte degli Stati continentali, e specialmente alla Germania e all’Italia: a noi manca eziandio la quarta, stante che il solo Piemonte serba le sue franchigie, e le altre provincie, oppressate da un giogo dispotico o tirannico, sono spinte violentemente a repubblica. Dalle quali considerazioni risulta che un regno costituzionale, il quale sia insieme nuovo e durabile, è cosa difficile oltre modo; e siccome tutti quelli d’oggi, salvo il britannico, sono piú o manco nuovi, ciascun vede quel che ne segue. Gli Stati di tal natura barcollano fra due estremi; dei quali l’uno, cioè il dispotismo antico, essendo noto, sperimentato, odiatissimo, conferisce all’altro, cioè alla repubblica, come cosa disusata ed incognita, un maggiore attrattivo. Anche la repubblica ha i suoi difetti; ma, non essendo conti per propria esperienza, fan meno impressione negli animi dei piú e son meno considerati che quelli del regno. L’uguaglianza piú squisita che trovasi nello Stato di popolo contribuisce pure non poco a renderlo caro sopra ogni altro, e la solita corruttela dei potenti vi pare assai meno formidabile e pericolosa. Imperocché laddove, per cagion di esempio, un cattivo presidente non è che un male a tempo, un tristo re e una dinastia degenere sono un flagello a vita e perpetuo. I quali incomodi della costituzione monarchica sono renduti ancor piú frequenti dalle qualitá proprie delle schiatte regnatrici.