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libro primo - capitolo nono 223


è l’idealismo che, al reale accoppiandosi, si travaglia intorno al concetto universale e positivo di patria e di nazione. Perciò il Bozzelli non seppe né imprimere una forma italica nel patto fondamentale, né regolare con savi provvedimenti il transito dall’antico al nuovo, né antivenire o almeno frenare gli eccessi degl’immoderati, né comporre le differenze colla Sicilia, né secondare l’impeto nazionale contro il dominio barbarico, né stringere alleanza cogli altri Stati riformatori della penisola; o se tentò alcune di queste cose, il fece disacconciamente e quando era trascorso il taglio di effettuarle, imitando anche in questo il povero senno del principe1. «In quel fatale ‘troppo tardi’ si compendia il sistema politico del governo di Napoli. Le riforme furono troppo tardi, troppo tardi le concessioni ai siciliani, troppo tardi fu la proposta di lega dei ventisei di marzo»2. Invano fu poi chiamato al governo Carlo Troya, nome caro all’Italia, venerato in Europa, ché il male non avea piú rimedio e la matassa era cosí scompigliata da non potersi ravviare. Onde l’ingegno, la perizia, il sapere, il coraggio, l’amor patrio di esso Troya, e del Poerio, dello Scovazzo, del Savarese, del Saliceti, del Dragonetti, del Ferretti, del Conforti, dello Scialoia, dell’Imbriani, che furono compagni o sottentrarono al Bozzelli nell’amministrazione e che, chiamativi a tempo e liberi di operare, avrebbero salvata la cosa pubblica, furono inutili; e parecchi di quei valorosi ebbero il cordoglio non solo di essere spettatori ma di parere al volgo complici della ruina. «I tristi dipingevano al re con foschi colori i suoi consiglieri, gli accusavano di tradimento, di propensione alle pazzie repubblicane e di albertismo»3. L’ultima accusa specialmente fu l’arma usata dai municipali a screditar gli avversari e divolgere i principi dell’Italia inferiore dalla guerra patria, destando in essi gelosie di Stato e sospetti di usurpazione e porgendo agli austrogesuiti lo strumento piú attuoso per volgere in nemici del riscatto italiano

  1. Massari, I casi di Napoli, pp. 35, 94.
  2. Ibid., p. 94.
  3. Ibid., p. 123.