Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 1, 1911 - BEIC 1832099.djvu/215


libro primo - capitolo ottavo 209


che acquista a proteggerlo, cade nel vizio dei municipali; come il democratico, favoreggiando le velleitá e le mosse inopportune e dannose di repubblica, trascorre nel disordine dei puritani. Ma lo sdrucciolo delle sètte dialettiche nelle sofistiche sarebbe impossibile, se ciascuna di quelle avesse un concetto adequato del suo proposito e misurasse il termine a cui tende non mica col senso volgare ma col retto. Imperocché il senso volgare, non trapassando oltre l’apparenza delle cose, è sofistico e induce a credere che il principio dei puritani e quello dei municipali sia vero e giusto, perché l’uno ha sembianza di democrazia e l’altro di conservazione.

Oltre queste analogie, per dir cosí, parallele tra le due coppie, ve ne ha un’altra piú singolare che corre per modo d’incrocicchiamento: in quanto cioè i conservatori hanno del puritano e i democratici del municipale. Dalle cose discorse risulta che l’essenza del puritanismo consiste non mica nell’essere inclinato a repubblica, ma nel volerla a ogni costo, fuor di tempo e ponendo a certo o probabile ripentaglio il mantenimento o l’acquisto dei beni che piú importano. Quei conservatori adunque che discorrono allo stesso modo della monarchia civile, e per preservarla o ristorarla metterebbero a sbaraglio la libertá, l’indipendenza, il decoro, l’essere di nazione, non si distinguono in sostanza dai puritani, scambiando al paro di essi l’accidente coll’essenza e l’accessorio col principale. La somiglianza poi è ancora piú viva, se si considera che la loro parzialitá assoluta per questa o quella forma di governo nasce dal desiderio di conseguire o di non rinunziare il monopolio della cosa pubblica. Questo vizio può essere innocuo quando le congiunture dei tempi corrispondono alle brame dei faziosi. Cosí nel Risorgimento, che dovea tenersi fra i termini del principato, la disposizione dei conservatori fu utile, e nocque al contrario quella dei puritani. Ma in un nuovo avviamento di cose, in cui la monarchia si chiarisse impotente a salvar l’Italia, il negozio correrebbe a rovescio, ché il vezzo dei puritani in tal caso non farebbe ostacolo, sí quello dei conservatori. La convenienza del municipalismo colla democrazia è piú facile a cogliere, atteso

V. Gioberti, Del rinnovamento civile d’Italia - i. 14