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libro primo - capitolo ottavo 207


coll’astuzia, e si credono abili agli affari, conoscitori degli uomini, perché sono finti, aggiratori, procaccianti; non si fanno coscienza delle frodi e delle calunnie; a un bisogno rompono la fede, violano il segreto, tradiscono le antiche amicizie; e spacciano per inetti gli spiriti generosi e candidi. Si dilettano di utopie, perché l’utopia è un tentativo dell’impossibile fondato sulle apparenze e può farsi per via di regresso come del suo contrario. E però non dee stupire che i retrogradi e i municipali sieno anch’essi utopisti, e che per contro non solo i municipali ma eziandio i puritani, benché utopisti, sieno retrogradi. Imperocché da un lato non può darsi utopia maggiore che la sosta dei progressi civili e la restituzione del medio evo, ovvero il ben essere di una provincia senza la nazione, e l’assicuramento della libertá in Piemonte senza l’appoggio della penisola. Dall’altro lato l’essenza del municipalismo è avversa al progresso, consistendo nel ritirare i popoli odierni verso quei rozzi tempi in cui i sensi nazionali dormivano; e l’opinione dei puritani, che non si trovi libertá fuori della repubblica, è altresí un ritorno ai secoli antichi, quando per difetto di ordini rappresentativi non si dava alcun mezzo tra lo Stato popolare e la signoria dispotica.

Per quanto il male sia grave, non è però mai o quasi mai disgiunto da qualche bene; onde l’equitá vuole che si tenga conto eziandio di questo nel discorrere delle sètte viziose. Buono è nei municipali l’amor del comune, dello Stato, della provincia; e solo trasmoda in quanto non è subordinato anzi contrasta a quello della nazione. Lodevole è la loro pratica nei piccoli negozi che sono in proporzione col giro angusto del municipio, e specialmente in quelle parti di amministrativa, a cui l’avvocatura esercita gli uni colla tutela degl’interessi alieni e la ricchezza abilita gli altri colla cura dei propri. Ma questa loro perizia non trapassa il gretto circuito del luogo e della classe e nulla vale in politica, dove si ricerca un’ampia suppellettile di cognizioni di altra specie e la scienza dei generali. Anche questo corredo di notizie empiriche per lo piú manca ai puritani, che non hanno spirito pratico e sono privi di esperienza