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libro primo - capitolo settimo 177

tutti i tempi e conferisce alle instituzioni quella continuitá di vita che si ricerca alla lor permanenza. E come il ritiramento verso i princípi insegnato dal Machiavelli1 presuppone che essi ne abbiano il seme, cosí la corrispondenza col presente e l’inviamento verso l’avvenire importano due altre dottrine dello stesso autore. L’una, che bisogna variare secondo i tempi2, giacché il rinnovamento dell’antico non profitta e non ha fermezza se non è ampliato e col moderno non armonizza. L’altra, che ogni mutazione dee addentellarsi collo stato anteriore degli ordini che si mutano3. Nel modo che niuno può cogliere l’archetipo ideale nella sua perfezione, simigliantemente non è dato di accostarglisi oltre quanto consentono i progressi giá fatti; e l’approssimazione essendo continua, indefinita e perpetua per natura, ciascun nuovo atto di essa vuol essere determinato da quello che lo precede. Bisogna anco aver riguardo all’ambiente civile, cioè al progresso nelle altre parti, onde tutto consuoni nel convivere cittadinesco e la legge di conformezza compia quella di continuitá e di gradazione. E tanto rileva che ogni nuovo edifizio abbia le sue morse nell’antico, che le parole stesse non sono indifferenti; onde Plutarco avverte che «le cose moderne pigliano volentieri i nomi imposti alle antiche»4, e il Segretario fiorentino consiglia «colui che vuole riformare uno Stato a ritenere l’ombra almanco de’ modi antichi, acciocché ai popoli non paia aver mutato ordine, ancora che in fatto gli ordini nuovi fossero al tutto alieni dai passati. Perché alterando le cose nuove le menti degli uomini, ti debbi ingegnare che quelle alterazioni ritengano piú dell’antico che sia possibile; e se i magistrati variano e di numero e di autoritá e di tempo dagli antichi, che almeno ritengano il nome»5. Imperocché ogni novitá giudiziosa dovendo incalmarsi e cestire sul vecchio di cui è la propaggine e in certo modo la metamorfosi, l’identitá

  1. Disc., iii, i
  2. Disc., iiii, 9; Princ., 25.
  3. Princ., 2.
  4. Disp. sympos., ii, 4.
  5. Disc., i, 25.
V. Gioberti, Del rinnovamento civile d’Italia - i. 12