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libro primo - capitolo settimo 175


per cui le nazioni si ormano a vicenda; il quale è in sé legittimo e ha il suo fondamento nella vita comune dei popoli culti, ma può leggermente essere abusato. L’imitazione degli altrui progressi è cattiva quando è servile, ed è tale quando consiste nel copiare appuntino il procedere degli altri, senza tener conto delle differenze naturali o accidentali e della disproporzione che corre fra l’imitato e l’imitatore. Siccome in geometria le figure simili non sono però eguali, cosí la conformitá delle instituzioni non consiste nell’essere le stesse a capello ma nell’avere la medesima proporzione coi rispettivi paesi a cui vengono accomodate. La dimenticanza di questa regola fu negli anni addietro la nostra rovina; imperocché coloro che nel quarantanove vollero ridurre l’Italia repubblicana perché la Francia era repubblica, introducevano bensí una medesimezza materiale e apparente tra gl’instituti politici delle due nazioni, ma in effetto alteravano la consonanza e la proporzione loro. E nello stesso errore inciamparono quei democratici francesi che favorirono il moto popolare della penisola. Imperocché il passaggio dalla monarchia alla repubblica, che nella Francia, giá autonoma, una, libera, accostumata alla vita politica, poteva essere un progresso; nell’Italia, divisa, schiava, oppressa dal dispotismo interno e straniero, riusciva un salto troppo enorme e però mortale, come i successi avverarono. Laddove la cacciata dell’Austriaco, le libertá costituzionali e la confederazione recavano a noi un avanzamento cosí notabile come al popolo francese lo stato repubblicano, e solo stando in questi termini il progresso italiano veniva ad essere proporzionato a quello dei nostri vicini.

Le riforme sono il modo ordinario e dialettico con cui il progresso graduato si effettua e si manifesta. Filosoficamente considerata, la riforma è l’esplicamento della parte intelligibile e spirituale delle instituzioni, mediante il quale decresce la parte materiale e sensibile; come il progresso in universale è il transito dal senso all’intelligenza. E però essa tiene il mezzo tra la creazione e la distruzione, nettando gli ordini sussistenti del vecchio, ricreandoli in un certo modo col ringiovanirli e prolungando la vita loro. Le instituzioni infatti possono considerarsi