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modellar tutto il mondo alla loro forma, non avessero dato favore alle idee popolane in vece di porgerlo a quelle che alle condizioni correnti d’Italia meglio si confacevano. Anche oggi si odono spesso esaltare dagli stranieri certe imprese e certi capisetta, che furono la cagion principale dei nostri infortuni; il che non accadrebbe se si studiassero le cose nostre e si consultasse il senno italiano prima di sentenziare. Né io voglio con questo disdire ai democratici di fuori la riconoscenza dovuta pel generoso affetto o tôr fede ai loro consigli, anzi bramo che questi fruttino; il che non può avvenire se si danno e si pigliano alla cieca. Il magistero dei giornali è utilissimo, purché venga accompagnato da quello degli annali, voglio dire da quella giudiziosa critica che si fonda nell’esperienza e nella storia.

Posto che la vita civile, come vuole Giangiacomo Rousseau, sia cosa tutta artificiale nata da una semplice convenzione, e dato che l’uomo sia regola e misura sovrana di ogni cosa secondo il parere degli hegelisti, séguita che la volontá del popolo è la legge suprema e che essa non ammette replica né appello di sorta. E tale è in effetto l’aforismo fondamentale di non pochi dei democratici. Ma io dico: la volontá di un popolo particolare (come quella di ogni arbitrio creato) può essere e talora non è altro che talento e capriccio. Ella è per se medesima una potenza contingente, relativa, incostante, versatile al falso come al vero, al male come al bene, e quindi sfornita di carattere legislativo; perché la legge, essendo moralmente obbligatoria, importa qualcosa di apodittico, d’immutabile, di assoluto. Ora se tal è la volontá individuale, tale altresí dee essere la generale, atteso che il numero non muta l’essenza. Se nei particolari uomini la volontá non è legge, non può meglio essere nell’unione loro parziale a stato di civil comunanza. Ché qui non accade parlare della volontá veramente universale, cioè di quella del genere umano, i cui privilegi importano al filosofo non al politico, che sotto nome di «volontá generale» intende quella di un popolo o di una nazione solamente. Oltre che, coloro che stimano infallibile la specie umana non possono averla per tale se non in quanto a lor giudizio ella non si