Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
58 | storia della decadenza |
quali dovea parer ventura l’essere dimenticati, seguirono al campo il Principe turco per chiedergli il pagamento, anzi l’aumento della somma di danaro annuale ch’egli sborsava all’Impero di Bisanzo. Importunarono parimente con tale inchiesta il Divano; laonde il Visir, amico de’ Cristiani in segreto, lor fece conoscere i sentimenti de’ suoi colleghi e di Maometto. „Insensati e miserabili Romani, dicea Calil; noi conosciamo i vostri disegni, e voi non sapete il pericolo in cui vi state! Lo scrupoloso Amurat più non vive, e la sua Corona è passata sul capo di un giovane vincitore che alcuna legge non frena, che alcun ostacolo non può arrestare. Se vi scampate da lui, ringraziatene la divina bontà che differisce tuttavia il gastigo de’ vostri peccati. Perchè volerci provocare in modo indiretto, e con vane minacce? Mettete in libertà il fuggitivo Orcano. Coronatelo Sultano della Romania. Chiamate gli Ungaresi dall’altra riva del Danubio, armate contro di noi le nazioni dell’Occidente, e siate sicuri esser questo il vero modo di fabbricarvi ed affrettarvi la vostra ro-
dei 16 agosto dell’anno medesimo della presa di Costantinopoli, ed essendo stato composto settantanove giorni dopo di essa, nell’isola di Chio, dà a divedere la prima confusione di idee e di sensazioni eccitate da un simile avvenimento. Intorno al medesimo si possono parimente trarre alcuni schiarimenti da una lettera del Cardinale Isidoro (in Farragine rerum turcicarum, ad calc. Calcocondyles, Clauseri, Basilea, 1584) al Papa Nicolò V, e da un Trattato che nel 1581 Teodosio Zigomala inviò a Martino Crusio (Turco-Graecia l. 1, p. 74-98, Basilea, 1584). Spondano (A.D. 1453, n. 1-27) in pochi cenni, ma da critico valente, passa in rassegna i materiali e i fatti diversi. Mi prenderò la licenza di lasciar da un canto le relazioni di Monstrelet e de’ Latini, i quali, lontani dal teatro dell’azione, le fondavano soltanto su quel che avevano udito dire.