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secolo, il più erudito di queste materie che fosse in Francia in quel tempo, rimproverò fortemente Incmero Vescovo di Laon, perchè sosteneva le massime e l’autorità delle promulgate Decretali per sottrarsi dal poter del suo Metropolitano: quaerens adinventiones, ut te metropolitana subiectione posses exuere, libellum de patrum antiquorum (cioè de’ Papi fino a Silvestro, o a Siricio) ante sacros Nicenae Synodi, et aliorum sanctorum canones, editis collegisti, in quibus sententias inter se dissonas, et contra evangelicam, et apostolicam et canonicam etc. Flodoardo, Hist. di Reims.

Ma avvenne che i Vescovi delle province belgiche, anche uniti in Concilj, ammisero le dette Decretali d’Isidoro, e fondarono i loro Decreti e Canoni sulle Decretali medesime, e ne trascrissero ed ammisero le sentenze ed i passi, siccome canoni: ce lo prova il dottissimo Arcivescovo di Parigi, nella metà circa del secolo decimosettimo, Pietro de Marca: Sane post tempora Riculfi sententiae aliquot selectae ex supposititiis epistolis, a gallicanis episcopis in canones suos transcriptae sunt. In Concilio Aquisgranensi, habito anno 836, quae de unctione olei infirmorum (Conc. Aquis. pag. 2, c. 8) Chrismate ab episcopis quotannis consecrando in Coena Domini, decernuntur juxta statuta Decretalium, e secunda epistola Fabiani, hausta sunt, etsi tacito Fabiani nomine. Caeterum frequentissime ab episcopis laudata fuisse verba epistolarum illarum decretalium et earum auctoritatem, probant tres ultimi Capitularium Libri, quos scriniis ecclesiae Mogunciacensis in unum corpus compegit Benedictus Levita jussu Autgari, ejus ecclesiae episcopi, eosque Lothario, Ludovico etc. De Marca Arch. Par. De Concordia Sacerdotii et Imperii, l. 3, c. 6.

Aggiuntasi poscia all’insistenza di Nicolò I, quella di Adriano II, e di Giovanni VIII, o IX, e crescendo la brama e l’interesse de’ Vescovi di togliersi al rigore dei giudizj dei Concilj rispettivi col mezzo delle appellazioni a Roma, dove trovavano indulgenza, avvenne che finalmente anche i Vescovi di Francia, uniti in Concilio ammisero l’autorità delle Decretali d’Isidoro, citate e prese come canoni ne’ giudizj, dati dai Concilj in materie ecclesiastiche, verso la fine del