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non può vivere in acqua. E di tal maniera, questi due vecchi preti, per pochi istanti di vita che lor possono ancor rimanenere, la pace e la salute del Cristiano Mondo avventurano„1.

[A. D. 1404] Finalmente l’ostinazione e gli artifizj de’ due Pontefici stancarono la pazienza del Mondo Cristiano; sicchè per ultimo ognun d’essi videsi abbandonato dai proprj Cardinali, che a quelli della contraria fazione, come ad amici loro e colleghi, si unirono; diffalta da una banda e dall’altra, che una numerosa assemblea di Prelati e di Ambasciatori sostenne. Il Concilio di Pisa, giusto egualmente verso entrambe le parti, rimosse dal soglio e il Pontefice di Roma e quel d’Avignone. Ma il nuovo Pontefice eletto ad unanimità dal Conclave, Alessandro V, morì poco tempo dopo, ed essendogli stato immediatamente, e colle stesse forme, dato per successore Giovanni XXIII, il più dissoluto di tutti gli uomini, questa troppa fretta de’ Francesi e degli Italiani, anzichè spegnere lo scisma, fece sì che i pretendenti al Trono di S. Pietro, in vece di due, fossero tre. Impugnati furono i nuovi diritti che il Concilio di Pisa, e il Conclave che venne dopo di esso, si erano attribuiti. I Re di Alemagna, di Ungheria e di Napoli parteggiarono per Gregorio XII, la divozione e l’amor patriottico

  1. Leonardo Bruni di Arezzo, un di quelli che maggiormente contribuirono al risorgimento della letteratura classica nell’Italia, e che, dopo avere servito parecchi anni alla Corte di Roma, qual Segretario, abbandonò questa carica per assumere l’altra onorevole di Cancelliere della Repubblica di Firenze (Fabr., Bibl. med. aevi, t. I, p. 290). Il Lenfant nella sua Opera (Concile de Pise, t. I, p. 191-195) ne ha offerta la traduzione di questa curiosa lettera.