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dell'impero romano cap. lxx. 269

da elezione1. Vanità nazionale, anzichè sentimento del proprio interesse, regolò, in questa bisogna, le deliberazioni della Corte e del Clero di Francia2. Trascinate dall’esempio di questa nazione la Savoia, la Sicilia, l’Isola di Cipro, l’Aragona, la Castiglia, la Navarra e la Scozia, si posero dalla parte di Clemente VIII, e morto esso, da quella di Benedetto XIII. Roma e i principali Stati dell’Italia, l’Alemagna, il Portogallo, l’Inghilterra3, i Paesi Bassi e i Regni del Nort conobbero valida l’elezione di Urbano VI, che ebbe Bonifazio IX, Innocenzo, e Gregorio XII per successori.

[A. D. 1378-1418] Dalle rive del Tevere e da quelle del Rodano guerreggiandosi con penna e spada i due Papi, l’ordine civile ed ecclesiastico della società fu turbato, e

  1. Sembra che i numeri adottati dai successori di Clemente VII, e di Benedetto XIII, sciolgano a svantaggio della legittimità di questi Pontefici la quistione. Gl’Italiani li chiamano, senza riguardo, Antipapi, mentre i Francesi, dopo avere ventilate le ragioni d’entrambe le parti, si limitano a dubitare e a tollerare (Baluz., in Praef.). È cosa singolare, o piuttosto è cosa da non maravigliarsene, che l’una e l’altra fazione ebbero Santi, visioni e miracoli.
  2. Il Baluzio si studia (Not. p. 1271-1280) a giustificare la purezza e la pietà de’ motivi di Carlo V, Re di Francia: „Questo Principe ricusò di ascoltare le ragioni di Urbano; ma e i partigiani di Urbano non ricusarono forse di ascoltare quelle di Clemente etc.?„.
  3. Una lettera o declamazione pubblicata col nome di Eduardo III (Baluzio, Vit. papar. Avenion., t. I, p. 553), mostra con quanto zelo la nazione inglese si movesse contra la fazione di Clemente; nè a sole parole si limitò questo zelo. Il Vescovo di Norwick sbarcò a capo di sessantamila fanatici sul Continente (Hume’s, History, vol. III, p. 57, 58).