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208 | storia della decadenza |
blico, traggono essi la propria origine dalle rive del Reno1; nè i Sovrani dell’Alemagna sonosi creduti inviliti per un’affinità reale, o favolosa con una Casa, che nelle vicissitudini di sette secoli, ha più volte ottenute le illustrazioni del merito, sempre quelle della fortuna2. Verso la fine del secolo decimoterzo, il più possente ramo della medesima era composto d’uno zio e di sei fratelli, tutti chiari nell’armi, o ad ecclesiastiche dignità sollevati. Pietro, l’un d’essi, scelto Senatore di Roma, fu portato sopra carro trionfale al Campidoglio, e da alcune voci salutato col titolo vano di Cesare. Giovanni e Stefano vennero creati Marchesi d’Ancona, e Conti della Romagna da Nicolò IV, tanto propenso alla loro famiglia, che ne trasse origine il ritratto satirico in cui si vede il Pontefice imprigionato entro una Colonna incavata3. Dopo la morte di questo
- ↑
Te longinqua dedit tellus et pascua Rheni,
- ↑ Non è a questo luogo da tacersi il trionfo romano, o l’ovazione di Marc’Antonio Colonna, che avea comandate le galee del Papa alla battaglia di Lepanto (De Thou, Hist., l. VII, t. III, p. 55, 56; Muratori, Oratio 10, opp. t. I, p. 180-190).
- ↑ Muratori, Annali d’Italia, t. X, p. 216, 220.