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non pagarono più di ottantamila fiorini1. All’ombra della francese Monarchia, e in mezzo ad un popolo obbediente, i Papi rinvennero quella esistenza tranquilla e onorevole cui da tanto tempo erano peregrini. Pur l’Italia deplorava la loro lontananza; e Roma, solitaria e povera, dovette chiamarsi pentita di quell’indomabile spirito di libertà, che avea scacciati i successori di S. Pietro dal Vaticano; ma tardo ed inutile diveniva un tal pentimento. Col morire de’ vecchi individui del Sacro Collegio, si andava questo a mano a mano empiendo di Cardinali francesi2, che odiando e tenendo a vile Roma e l’Italia, perpetuarono una sequela di Pontefici tolti in seno di lor nazione, ed anche nella provincia ove risedeano, e affezionati con vincoli indissolubili alla lor patria.

[A. D. 1300] I progressi dell’industria aveano formate e arric-

  1. Se un possedimento di quattro secoli non tenesse vece di un diritto, sì fatte obbiezioni basterebbero a rendere nullo il contratto; ma farebbe sempre di mestieri restituire la somma, perchè fu realmente pagata. Civitatem Avenionem emit... per ejusmodi venditionem pecunia redundantes, etc. (Secunda vita Clement. VI, in Baluzio, t. I, p. 272; Muratori, Script., t. III, part. II, p. 565). Giovanna, e il secondo marito della medesima, furono sedotti dal danaro contante, senza del quale non avrebbero potuto ritornare nel loro regno di Napoli.
  2. Clemente V fece in una sola volta una promozione di dieci Cardinali, nove francesi, uno inglese (Vit. quarta, pag. 63, Baluzio, p. 625, etc.). Nel 1331 il Papa ricusò due Prelati raccomandatigli dal Re di Francia, quod XX cardinales, de quibus XVII de regno Franciae originem traxisse noscuntur, in memorato collegio existant (Thomassin, Discipl. de l’Eglise, t. I, p. 1281).