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stata obbligata a sceglierne uno nel termine di quaranta giorni; speciosa offesa che venne accettata. L’Arcivescovo di Bordò nemico acerrimo del suo Re e della sua patria, fu primo ad essere posto in lista. Ma conosciuta era l’ambizione di questo porporato; un pronto messaggio avendo fatto inteso il Re che la scelta del Papa stava nelle sue mani, l’Arcivescovo seppe conciliare le voci della sua coscienza colle seduzioni del donativo che venivagli offerto. Le condizioni furono regolate in un parlamento privato; e seguì il tutto con tanta segretezza e celerità, che il Conclave applaudì unanimemente alla elezione dell’Arcivescovo di Bordò, che prese il nome di Clemente V1. Ma i Cardinali di entrambe le fazioni ricevettero ben tosto con comune maraviglia il comando di seguire il Pontefice al di là dell’Alpi, e s’accorsero che non doveano più far conto di tornare a Roma. Ne’ patti segreti testè menzionati, Clemente V aveva promesso di trasferire la residenza pontificia in Francia, al qual soggiorno per proprio genio propendea. Dopo avere condotta attorno la sua Corte pel Poitou e per la Guascogna, dopo aver rovinate le città ove dimorava, e i conventi che trovava lungo il cammino, pose finalmente il suo domicilio in Avignone2, rimasta per oltre a settanta-

  1. V. nella Cronaca di Giovanni Villani (l. VIII, c. 63, 64, 80, in Muratori, t. XIII) l’imprigionamento di Bonifazio VIII e l’elezione di Clemente V. I particolari di tale elezione, come quelli di molti aneddoti, non sono troppo chiari.
  2. Le Vite originali degli otto Papi di Avignone, Clemente V, Giovanni XXII, Benedetto XII, Clemente VI, Innocenzo VI, Urbano V, Gregorio XI e Clemente VII, furono pubblicate da Stefano Baluzio (Vitae paparum Avenionen-