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dell'impero romano cap. lxix. 187

noscea più superiori. Morendo un Pontefice, le due fazioni procedeano, in separate chiese, ad una doppia elezione. Il numero e il peso de’ suffragi, l’epoca della cerimonia, il merito de’ candidati erano altrettanti argomenti di rissa; i membri più rispettabili del Clero si guerreggiavan fra loro; e i Principi stranieri adoravano la Potenza spirituale senza poter distinguere la divinità vera dall’idolo1. Sovente gli stessi Imperatori prestarono occasione agli scismi col volere opporre un Pontefice nemico ad un Pontefice dedicato ai loro interessi. Ciascuno de’ competitori sofferiva gli oltraggi de’ satelliti del suo rivale, che non erano arrestati da alcuno scrupolo di coscienza nell’inferirli, e si vedea ridotto a comperarsi partigiani coll’appagare l’avarizia degli uni, l’ambizione degli altri. [A. D. 1179] Alessandro III finalmente, nell’anno 1179, instituì un ordine di successione tranquillo e durevole2, abolendo le elezioni tumultuose del Clero e del popolo, e attribuendo al solo Collegio dei Cardinali il diritto di scegliere il Papa3; e il non

  1. Se il volgo riguardava quale idolo il Papa, s’allontanava assai dal vero cristianesimo e dalla vera idea che devesi avere del Papa. (Nota di N. N.)
  2. V. Mosheim (Instit. Hist. eccl., p. 401-403). Lo stesso Alessandro non rimase per poco vittima di una di queste tumultuose elezioni; e Innocenzo, il cui merito era dubbioso, fu riconosciuto Papa soltanto, perchè l’ingegno e il sapere di S. Bernardo fecero piegare a favore di lui la bilancia. Vedine la Vita e gli scritti.
  3. Il Thomassin (Discipl. de l’Eglise, t. I, pag. 1252-1287) ha discusso con molto senno sopra tutto quanto si riferisce all’origine, ai titoli, all’importanza, alle preminenze, agli abiti, ec. de’ Cardinali, ma la loro porpora non ha conservato lo stesso splendore. Il sacro Collegio venne aumen-