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dell'impero romano cap. lxix. 181

pidoglio del grande stendardo, detto il Carroccio di Milano1. Estinta la Casa di Svevia, gl’Imperatori alemanni vennero confinati di là dall’Alpi, e le loro ultime coronazioni davano a divedere quanto i Cesari Teutonici fossero deboli e rifiniti2.

Sotto il regno di Adriano, allorchè l’Impero estendeasi dal monte Atlante alle Grampiane colline, uno Storico dotato di grande immaginazione così presentava ai Romani il quadro delle prime loro guerre3. „Sora ed Algido, (chi ’l crederebbe?)

  1. Il Muratori (Dissert. 26, tom. II, p. 492) ha tolto dalle Cronache di Ricobaldo e di Francesco Pipino questo bizzarro avvenimento, e i pessimi versi che accompagnarono il donativo.

    Ave decus orbis, ave! Victus tibi destinor, ave!
    Currus ab Augusto Frederico Caesare justo.
    Vae Mediolanum! Jam sentis spernere vanum
    Imperii vires, proprias tibi tollere vires.
    Ergo triumphorum urbs potes memor esse priorum
    Quos tibi mittebant reges qui bella gerebant.

    Ecco ora un passo delle Dissertazioni italiane: Nè si dee tacere che nell’anno 1727, una copia di esso Carroccio in marmo, dianzi ignoto, si scoprì nel Campidoglio, presso alle carceri di quel luogo, dove Sisto V l’avea fatto rinchiudere. Stava esso posto sopra quattro colonne di marmo fino colla seguente inscrizione, ec., il soggetto della quale collimava con quello dell’Inscrizione antica.

  2. Il Muratori narra con imparziale erudizione (Annal., t. X, XI, XII) quanto si riferisce al declinare delle forze e dell’autorità degl’Imperatori in Italia; e i nostri leggitori potranno raffrontarne i racconti colla Storia degli Alemanni (tom. III, IV) scritta da Schmidt, che con quest’Opera si meritò la stima de’ proprj concittadini.
  3. V. Floro., l. I, c. 11, (traduzione Liguì, edizione Bettoni del 1823, p. 17, 18). Può leggersi con molta soddisfa-