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alla scuola d’Arnaldo aveano attinto un nuovo articolo di fede, vale a dire che la Metropoli della Chiesa cattolica non è soggetta alle pene delle scomuniche e dell’interdetto. I Papi poteano rispondere che la giurisdizione suprema da essi adoperata sopra i Re e le nazioni, più particolarmente ancora comprendevano la città e la diocesi del Principe degli Appostoli. Ma chi gli ascoltava? Lo stesso principio che attenuava la forza delle folgori del Vaticano dovea temperarne l’abuso.

[A. D. 1144] L’amore della libertà ha fatto credere che fin dal decimo secolo, e nelle prime lotte che ebbero cogli Ottoni, il Senato e il popolo romano restaurassero la repubblica; che tutti gli anni venissero scelti due Consoli fra i Nobili; che una Magistratura composta di dieci o dodici plebei facesse rivivere il nome e gli uffizj de’ tribuni del popolo1; ma questo vistoso edifizio al lume della critica si dilegua. In mezzo alle tenebre del medio evo, scorgiamo, è vero, alcuna volta i titoli di Senatore, di Console, o di figlio di Console2; ma tali titoli venivano con-

  1. V. Ducange (Gloss. latin, med. et infim. aetat. Il Decarchones, t. II, p. 726) riferisce, seguendo il Biondi, il seguente passo (Decad. II, l. 2): Duo consules ex nobilitate quotannis fiebant, qui ad vetustum consulum exemplar, summae rerum praeessent; e il Sigonio (De regno Italiae, l. VI, opp. t. II, p. 400) parla de’ Consoli e de’ Tribuni del decimo secolo. Il Biondi ed anche il Sigonio si sono troppo attenuti al metodo classico di supplire colla ragione e coll’immaginazione alla mancanza di monumenti.
  2. Nel Panegirico di Berengario (Muratori, Script. rer. ital., t. II, part. I, p. 408) parlasi di un Romano consulis natus, nel principio del decimo secolo. Il Muratori (Dis-