Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
160 | storia della decadenza |
alla scuola d’Arnaldo aveano attinto un nuovo articolo di fede, vale a dire che la Metropoli della Chiesa cattolica non è soggetta alle pene delle scomuniche e dell’interdetto. I Papi poteano rispondere che la giurisdizione suprema da essi adoperata sopra i Re e le nazioni, più particolarmente ancora comprendevano la città e la diocesi del Principe degli Appostoli. Ma chi gli ascoltava? Lo stesso principio che attenuava la forza delle folgori del Vaticano dovea temperarne l’abuso.
[A. D. 1144] L’amore della libertà ha fatto credere che fin dal decimo secolo, e nelle prime lotte che ebbero cogli Ottoni, il Senato e il popolo romano restaurassero la repubblica; che tutti gli anni venissero scelti due Consoli fra i Nobili; che una Magistratura composta di dieci o dodici plebei facesse rivivere il nome e gli uffizj de’ tribuni del popolo1; ma questo vistoso edifizio al lume della critica si dilegua. In mezzo alle tenebre del medio evo, scorgiamo, è vero, alcuna volta i titoli di Senatore, di Console, o di figlio di Console2; ma tali titoli venivano con-
- ↑ V. Ducange (Gloss. latin, med. et infim. aetat. Il Decarchones, t. II, p. 726) riferisce, seguendo il Biondi, il seguente passo (Decad. II, l. 2): Duo consules ex nobilitate quotannis fiebant, qui ad vetustum consulum exemplar, summae rerum praeessent; e il Sigonio (De regno Italiae, l. VI, opp. t. II, p. 400) parla de’ Consoli e de’ Tribuni del decimo secolo. Il Biondi ed anche il Sigonio si sono troppo attenuti al metodo classico di supplire colla ragione e coll’immaginazione alla mancanza di monumenti.
- ↑ Nel Panegirico di Berengario (Muratori, Script. rer. ital., t. II, part. I, p. 408) parlasi di un Romano consulis natus, nel principio del decimo secolo. Il Muratori (Dis-