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dell'impero romano cap. lxix. 135


CAPITOLO LXIX.

Stato di Roma dopo il secolo dodicesimo. Dominazione temporale de' Papi. Sedizioni nella città di Roma. Eresia politica di Arnaldo da Brescia. Restaurazione della Repubblica. Senatori. Orgoglio de' Romani. Loro guerre. Vengono privati della elezione e della presidenza de' Papi, che si ritirano ad Avignone. Giubbileo. Nobili famiglie di Roma. Querele fra i Colonna e gli Orsini.

[A. D. 1100-1500] Nel corso de’ primi secoli del decadimento e del crollo dell’Impero romano, tenemmo immobilmente fissi gli sguardi sulla città sovrana che avea dato leggi alla più bella parte del Globo. Noi ne contempliamo i destini, prima con ammirazione, indi con sentimento di pietà, sempre con sollecitudine; e allorchè l’animo nostro si allontana dalla Capitale per esaminare le province, le riguardiamo sempre siccome rami, che successivamente si sono staccati dal corpo dell’Impero. La fondazione di una nuova Roma sulle rive del Bosforo, ne ha costretti a seguire i successori di Costantino, e trasportata la curiosità nostra nelle più rimote contrade dell’Europa e dell’Asia, per colà scoprire le cagioni e gli autori del lungo indebolimento della Monarchia di Bisanzo. Le conquiste di Giustiniano ne richiamarono in riva al Tevere per contemplar quivi la liberazione dell’antica Metropoli; ma fu tale liberazione, che ne cambiò soltanto, o ne aggravò forse la schiavitù. Roma avea già perduti i suoi trofei, le sue divinità e i