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dell'impero romano cap. lx |
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de’ singoli vincitori il regolare la parte che a ciascuno competea; tre chiese vennero scelte a ricettacoli degli spogli, ove fu ingiunto ai pellegrini di portar per intero le loro prede, senza alienarne parte veruna sotto quelle stesse terribili pene in cui cadeano gli spergiuri, gli omicidi, o quelli che dall’anatema eran percossi. Divisa in porzioni eguali la somma del bottino, ne toccavano una al semplice soldato, due al sergente, o soldato a cavallo, quattro al cavaliere, e questo numero di parti a proporzione dei gradi e de’ meriti de’ Baroni e de’ principi si aumentava. Un cavaliere del conte di S. Paolo, convinto di aver trasgredito questo sacro dovere appropiandosi parte indebita dello spoglio, colla sua armadura e col suo scudo al collo venne appiccato. Un esempio tanto severo dovea rendere più circospetti gli altri, benchè sovente l’avidità al timor prevalesse; onde, giusta la generale opinione, fu il bottino segreto di gran lunga superiore a quello che venne pubblicamente distribuito1. Dopo un eguale parteggiamento tra i Francesi ed i Veneziani, i primi scemarono di cinquantamila marchi la propria parte generale per soddisfare il debito che aveano tuttavia colla repubblica di Venezia, rimanendo nullameno ad essi quattrocentomila marchi d’argento2 (circa ot-
- ↑ Intorno
al valor generale di tutto lo spoglio il Gunther lo riguarda tale, ut de pauperibus et advenis cives ditissimi redderentur (Hist. C. P. c. 18); il Villehardouin (n. 132) osserva che dopo la creazione del mondo ne fu tant gaignié dans une ville, e Baldovino (Gesta, c. 92) ut tantum tota non videatur possidere Latinitas.
- ↑ V. Villehardouin (n. 133-135). Evvi una variante nel testo, per cui può leggersi e cinquecentomila e ''quattrocen-