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dell'impero romano cap. lx 71

sare, la riguardassero poi come sussidio, o come pagamento di debito, o come ammenda, ai Latini una somma equivalente a cinquantamila libbre d’oro, due milioni sterlini all’incirca; nè la negoziazione sarebbe stata sì precipitosamente sciolta, se Murzuflo, mosso da politica, o da zelo, non avesse ricusato di sagrificare la Chiesa greca, e anteposto alla salvezza l’onore de’ suoi concittadini1. Di mezzo alle invettive che i nemici stranieri e domestici di Murzuflo non gli risparmiarono, apparisce costui non essere stato affatto indegno del personaggio di difensore del suo paese. Il secondo assedio di Costantinopoli molto maggiori difficoltà offerse del primo. Mercè un severo sindacato sugli abusi del precedente regno, l’usurpatore avea colmato l’erario e ricondotto l’ordine nell’amministrazione. Armata la mano di una mazza di ferro, visitava in persona i posti militari, e assunto andamento e contegno di guerriero, ebbe almeno la virtù di farsi rispettare da’ suoi soldati e da’ suoi concittadini. E prima e dopo la morte di Alessio, i Greci aveano con vigorose e ben concertate imprese tentato per due volte di ardere la flotta latina nel porto; ma i Veneziani, sostenuti da intelligenza e valore, allontanarono le navicelle incendiarie, che senza arrecare ai loro legni il minimo danno in pieno mare abbruciarono2. Enrico, fra-

  1. Niceta accerta il fatto di una tale negoziazione che sembra per altra parte molto probabile (p. 365): ma il Villehardouin e il Dandolo la riguardano come obbrobriosa, e non ne fanno parola.
  2. Baldovino commemora questi due tentativi contro la