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tamento della sovrana, e confuse in mezzo a molta mano di senatori, e soldati che facean cerchio al trono. I Francesi, col ministero del Maresciallo favellarono, siccome uomini persuasi di quanto ai loro servigi doveasi, ma che però rispettavano l’opera delle lor mani, onde Isacco chiaramente comprese come gli convenisse adempire senza titubazione, od indugio gli obblighi che il figlio suo coi Veneziani e co’ pellegrini aveva contratti. Dopo aver fatto introdurre i quattro messaggeri in una stanza interna, ove si trasferì, accompagnato dall’Imperatrice, da un ciamberlano, e da un interprete, il padre del giovine Alessio chiese con inquietezza in che si stessero le cose promesse dal figlio suo. Il maresciallo di Sciampagna avendogli fatto noto che l’Imperatore greco dovea impor fine allo scisma col sottomettersi egli e i suoi popoli alla supremazia del Papa, contribuire coi proprj soccorsi alla liberazione di Terra Santa, sborsare in contanti una contribuzione di dugentomila marchi d’argento: „Questi patti son gravi, rispose accortamente il Monarca, duri da accettare, difficili da adempire; nondimeno, non vi è cosa che possa superare i vostri meriti e i vostri servigi„. Soddisfatti di questa risposta, i Baroni montarono a cavallo, e accompagnarono sino alla reggia l’erede del trono, al quale la giovinezza e il tenore delle sue avventure cattivavano tutti i cuori; insieme al padre fu coronato nella Chiesa di S. Sofia. Nei primi giorni del nuovo regno, il popolo esultante pel ritorno della pace e dell’abbondanza, godea che tal fosse stato lo scioglimento della catastrofe. I Nobili nascondeano sotto la maschera di giubilo e di fedeltà, il rincrescimento, l’astio, i timori. Ad evitare gl’inconvenienti