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storia della decadenza |
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tamente di chiudere ad esse l’ingresso dell’Ellesponto. Ma qual valevole difesa non diviene impotente per la trascuratezza d’un Sovrano, per la corruttela de’ suoi Ministri? Il Gran Duca, o Ammiraglio, facea un traffico scandaloso, e quasi pubblico, delle vele, degli alberi da nave, de’ cordami. Le reali foreste servivano soltanto alla caccia del Principe, il che aveasi per bisogno ben più rilevante; e gli eunuchi, al dir di Niceta, stavano di sentinella agli alberi, come se queste piante ad un culto religioso fossero consacrate. L’assedio di Zara, il rapido avvicinar de’ Latini destarono finalmente Alessio dagli orgogliosi suoi sogni; ma quando la sciagura gli parve reale, inevitabile la credè parimente. La presunzione disparve, e all’abietta codardia, e alla disperazione die’ luogo. Questi spregevoli Barbari accamparono impunemente a veggente della reggia di chi li scherniva; e il tremebondo Monarca non seppe che ricorrere ad un’ambasceria, il cui fasto, e minaccevole contegno, non velò agli occhi de’ Francesi la costernazione prodotta dal loro arrivo. Gli Ambasciatori chiesero a nome di Cesare con quali mire i Latini avessero posto campo sotto le mura imperiali; se a ciò sinceramente gli avea mossi la brama di compiere il loro voto e far libera Gerusalemme, applaudire Alessio ai lor pietosi disegni, ed essere pronto a secondarli co’ proprj tesori; ma se avessero ardito penetrare nel santuario dell’Impero, rendersi ad essi noto, che il loro numero, fosse stato anche dieci volte maggiore, dal giusto sdegno dell’Imperatore campar non poteali. „Semplice e nobile si fu la risposta del Doge veneto e de’ Baroni, „L’obbligo che ci siamo assunti, è difendere la causa della giustizia