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frasto e de’ Padri della Chiesa greca. Un mercatante di Firenze, che senza titoli di nascita e senza il soccorso dell’armi, governava Firenze, imitò l’esempio del romano Pontefice. Il nome e il secolo di Cosimo de’ Medici1 ceppo di una sequela di Principi, sono intrinsecamente collegati coll’idea del risorgimento delle scienze. [A. D. 1428-1492] La sua possanza gli venne dalla fama che si meritò consagrando le proprie ricchezze al vantaggio dell’uman genere. Le corrispondenze di lui si estendeano dal Cairo a Londra, e spesse volte la medesima nave gli riportava libri greci e droghe dell’India. L’ingegno del suo nipote Lorenzo, e l’educazione che il bisavolo gli procurò, ne fecero non solamente un proteggitore della letteratura, ma un giudice della medesima e un letterato. La sciagura trovava nel suo palagio un soccorso, il merito un guiderdone; l’Accademia platonica rallegravane gli ozj; incoraggiò le nobili gare di Demetrio Calcocondila e di Angelo Poliziano; Giovanni Lascaris, zelante missionario di Lorenzo, gli riportò dall’Oriente dugento manoscritti, ottanta de’ quali erano sconosciuti in que’ tempi alle Biblioteche d’Europa2. Animata

  1. V. la Storia letteraria di Cosimo e di Lorenzo de’ Medici in Tiraboschi (t. VI, p. 1, l. 1, c. 2), che non lascia privi di giusti encomj Adolfo d’Aragona, Re di Napoli, i Duchi di Milano, di Ferrara, d’Urbino ec. La repubblica di Venezia è quella che ha men diritto alla riconoscenza dei dotti.
  2. V. Tiraboschi (t. VI, parte I, p. 104), e la compilazione della prefazione di Giovanni Lascaris alla Antologia greca, stampata a Firenze nel 1494. Latebant (dice Aldo nella sua Prefazione agli Oratori greci, presso Hody, p. 249) in Athos Thraciae monte; eas Lascaris.... in Italiam repor-