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otto Cardinali, due Patriarchi, otto Arcivescovi, cinquantadue Vescovi, e quarantacinque Abati, o Capi d’Ordini religiosi. Il lavoro di nove mesi e le discussioni di venticinque adunanze, operarono finalmente l’unione de’ Greci. Quattro quistioni principali eransi agitate dalle due Chiese, e riguardavano I. L’uso del pane azzimo nella Comunione. II. La natura del Purgatorio. III. La supremazia del Papa. IV. La processione, semplice o duplice, dello Spirito Santo. La causa di entrambe le nazioni da dieci abili Teologhi venne discussa. Il Cardinale Giuliano adoperò l’ineffabile sua eloquenza a favor de’ Latini; i Greci ebbero Marco d’Efeso e Bessarione di Nicea per lor primarj campioni. Non ometteremo a tale proposito una osservazione che onora i progressi della ragione umana. La prima di tali quistioni fu discussa siccome punto poco rilevante, che potea variare, senza portar seco gravi conseguenze, giusta l’opinione de’ tempi e delle nazioni; quanto alla seconda le due parti convennero dovervi essere uno stato intermedio di purificazione per li peccati veniali. Se poi una siffatta purificazione venisse operata dal fuoco elementare, era un tale articolo, che per avere maggiore agio di definirlo in quel medesimo luogo, i disputanti si presero il tempo d’alcuni anni. La supremazia del Papa parea un punto più importante e più litigioso: cionnullameno gli Orientali che aveano sempre riconosciuto il Vescovo di Roma pel primo fra i cinque Patriarchi, non fecero difficoltà ad am-

    cilio, nè tutti i Prelati lontani che esplicitamente o implicitamente ne riconosceano i decreti, avrebbero bastato a formar questo numero.