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dell'impero romano cap. lxvi. 447

ad Eugenio IV, Pontefice regnante. I Padri che i disegni di lui aveano presentiti, si affrettarono a pubblicare con un primo decreto, che i rappresentanti della Chiesa militante, aveano giurisdizione spirituale, o divina su tutti i Cristiani, non eccettuato da questi il Pontefice, chiarendo inoltre non potersi sciogliere, protrarre, o trasferire da un luogo ad un altro un Concilio, se non se dopo una discussione libera e il consenso degli adunati. Non essendosi perciò Papa Eugenio ristato dal fulminare la sua Bolla di scioglimento, osarono indirigere intimazioni, rimproveri e minacce al ribelle successor di S. Pietro1; e poichè gli ebbero dato con lunghe dilazioni il tempo a pentirsi, gli notificarono che se prima di un termine perentorio di sessanta giorni non si sommettea, intendeano interrotta ogni autorità temporale ed ecclesiastica del medesimo; e

    servano in quella pubblica Biblioteca. Basilea era una città libera, vantaggiosamente situata sul Reno, e difesa dalla Confederazione degli Svizzeri suoi vicini. Il Papa Pio II, che portando il nome di Enea Silvio, era stato segretario del Concilio, vi fondò nel 1459 una Università. Ma che cosa sono un Concilio, o una Università, a petto de’ torchi di Froben, o dei lavori di Erasmo?

  1. Questa espressione è troppo forte anche ammettendo, che l’autorità d’un Concilio generale sia superiore a quella del Papa. Chi poi volesse avere notizia di tutte le cose seguìte, durante i grandi contrasti scandalosi fra i Papi, ed i Concilj generali di Pisa, di Costanza e di Basilea, che noi qui per brevità non possiamo dare, legga lo Storico fedele ed imparziale di Fleury, e meglio ancora il dottissimo Moseim ne’ Secoli decimoquarto e decimoquinto. L’Autore qui non ne dà che un esatto, ma brevissimo sospetto. (Nota di N. N.).