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dell'impero romano cap. lxvi. 441

leologo II, figlio suo primogenito, nel quale fidavasi per la maggior parte delle cose spettanti al Governo. Trovandosi a colloquio col figlio collega (era sol presente lo storico Franza, ciamberlano favorito di Manuele1), lo stesso Manuele dilucidò al successore i veri motivi delle negoziazioni intavolate col Pontefice di Roma2. „Non ci rimane, egli dicea, altro salvamento contra i Turchi, fuor del timore che essi hanno di vederci uniti coi Latini, con quelle bellicose nazioni dell’Occidente, che al credere de’ Maomettani, potrebbero collegarsi per la nostra liberazione. Tutte le volte, pertanto, che vi vedrete posto alle strette dagl’Infedeli, mostrate loro lo spauracchio di questa unione, proponete un Concilio, entrate in negoziazioni col Papa di Roma, ma traetele sempre in lungo, e tenete lontana la convocazione di quest’Assemblea, che non vi porterebbe alcuno

  1. Fin dalla prima giovinezza, Giorgio Franza, o Phranzès fu impiegato al servigio dello Stato e del palagio; e l’Hank (De script. byzant., parte I, c. 40) ne ha raccolta da’ suoi scritti la vita. Avea ottantaquattro anni, quando Manuele morendo, lo raccomandò caldamente al suo successore. Imprimis vero hunc Phranzen tibi commendo, qui ministravit mihi fideliter et diligenter (Franza, l. II. c. 1). L’Imperatore Giovanni nondimeno si comportò freddamente verso di lui, ai servigi del medesimo preferendo quelli dei despoti del Peloponneso.
  2. V. Franza, lib. II, c. 13. Poichè vi sono tanti manoscritti greci nelle biblioteche di Roma, di Milano e dell’Escuriale, è un obbrobrio che noi siamo ridotti a valerci delle traduzioni latine e delle compilazioni di Giacomo Pontano (ad calcem Teophlact. Simocattae, Ingolstadt, 1604), che mancano ad un tempo di eleganza e di esattezza (Fabricius, Bibl. graec., t. VI, p. 615-620).