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dell'impero romano cap. lxvi. |
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bozzo di pittura dell’Alemagna, della Francia e dell’Inghilterra, lo stato antico e moderno de’ quali paesi è a noi così noto. „l. l’Alemagna, dice Calcocondila, è un vasto paese, che si estende da Vienna fino all’Oceano, da Praga in Boemia sino al fiume Tartesso e ai Pirenei1. (Non dubito che questa geografia ne parrà alquanto strana). Il suolo è assai fertile, benchè non produca nè fichi, nè olive: sano l’aere, gli uomini ben complessi e di vigorosa salute. Rare volte si provano in queste settentrionali contrade i flagelli della peste e del tremuoto. Dopo gli Sciti, o i Tartari, gli Alemanni, o Germani possono venir riguardati come le più numerose delle nazioni. Valorosi e pazienti, se tutte le loro forze obbedissero ad un solo Capo, non vi sarebbe popolo che ai medesimi potesse resistere. Hanno ottenuto dal Papa il privilegio di eleggere l’Imperator de’ Romani2; e il Patriarca latino, non ha sudditi più zelanti o sottomessi degli Alemanni. La maggior parte di questi paesi è divisa fra Principi e Prelati. Ma Strasburgo,
- ↑ Non mi starò qui a notare gli errori geografici di Calcocondila. Egli ha forse nella sua descrizione seguito e male inteso il testo di Erodoto (l. II, cap. 33), soggetto a varia interpretazione (Erodoto di Larcher, t. II, p. 219, 220). Ma questi moderni Greci non aveano dunque mai letto Strabone, nè alcuno de’ loro geografi?
- ↑ Un cittadino della nuova Roma, finchè questa nuova Roma durò, non si sarebbe degnato di onorare il Ρηξ, Re alemanno del titolo di Βασιλευς, o Αυτοκρατωρ Ρομαιων, Monarca, o Autocratore Romano; ma Calcocondila avea spogliato ogni spezie di vanità, accennando il Principe di Bisanzio e i suoi sudditi colle esatte ed umili denominazioni di Ελληνες e Βασιλευς Ελληνων, Greci e Re de’ Greci.