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dell'impero romano cap. lxvi. 435

bozzo di pittura dell’Alemagna, della Francia e dell’Inghilterra, lo stato antico e moderno de’ quali paesi è a noi così noto. „l. l’Alemagna, dice Calcocondila, è un vasto paese, che si estende da Vienna fino all’Oceano, da Praga in Boemia sino al fiume Tartesso e ai Pirenei1. (Non dubito che questa geografia ne parrà alquanto strana). Il suolo è assai fertile, benchè non produca nè fichi, nè olive: sano l’aere, gli uomini ben complessi e di vigorosa salute. Rare volte si provano in queste settentrionali contrade i flagelli della peste e del tremuoto. Dopo gli Sciti, o i Tartari, gli Alemanni, o Germani possono venir riguardati come le più numerose delle nazioni. Valorosi e pazienti, se tutte le loro forze obbedissero ad un solo Capo, non vi sarebbe popolo che ai medesimi potesse resistere. Hanno ottenuto dal Papa il privilegio di eleggere l’Imperator de’ Romani2; e il Patriarca latino, non ha sudditi più zelanti o sottomessi degli Alemanni. La maggior parte di questi paesi è divisa fra Principi e Prelati. Ma Strasburgo,

  1. Non mi starò qui a notare gli errori geografici di Calcocondila. Egli ha forse nella sua descrizione seguito e male inteso il testo di Erodoto (l. II, cap. 33), soggetto a varia interpretazione (Erodoto di Larcher, t. II, p. 219, 220). Ma questi moderni Greci non aveano dunque mai letto Strabone, nè alcuno de’ loro geografi?
  2. Un cittadino della nuova Roma, finchè questa nuova Roma durò, non si sarebbe degnato di onorare il Ρηξ, Re alemanno del titolo di Βασιλευς, o Αυτοκρατωρ Ρομαιων, Monarca, o Autocratore Romano; ma Calcocondila avea spogliato ogni spezie di vanità, accennando il Principe di Bisanzio e i suoi sudditi colle esatte ed umili denominazioni di Ελληνες e Βασιλευς Ελληνων, Greci e Re de’ Greci.