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più rilevante al Principe che gli succedè. Ho raccontato nel precedente capitolo il Trattato ch’ei fece con Baiazetto, la violazione di questo Trattato, l’assedio o blocco di Costantinopoli, e i soccorsi che gli spedirono i Francesi sotto i comandi del valoroso Boucicault1. Benchè Manuele avesse per via d’Ambasciatori implorato il soccorso de’ Principi latini, fu creduto che la presenza di un Monarca infelice, moverebbe alle lagrime i più duri cuori2 e ne otterrebbe soccorsi; nella quale speranza il Maresciallo, che insinuava questo viaggio all’Imperatore, lo precedè per disporre gli animi a ben accoglierlo. Comunque le comunicazioni di terra fossero interrotte dai Turchi, la navigazione di Venezia era aperta e sicura. Ricevuto in Italia, siccome primo, o almen secondo fra i Principi cristiani, eccitò la compassione che un Confessore e campion della fede si meritava, e tanto era il decoro di sua condotta, che una tal compassione in disprezzo non tralignò. Dopo Venezia, cercò Padova e Pavia, d’onde il Duca di Milano, benchè segretamente collegato con Baiazetto, lo fece accompagnare onorevolmente sino alle frontiere de’ suoi Stati3. [A. D. 1400] Entrato nelle terre di Francia4,

  1. Mém. de Boucicault, p. 1, c. 35, 36.
  2. Calcocondila (l. II, c. 44-50) e Duca (c. 14) parlano leggermente, e a quanto sembra, con ripugnanza del viaggio di Manuele nell’Occidente.
  3. V. Muratori, Annali d’Italia, t. XII, pag. 407. Giovanni Galeazzo fu il primo e il più potente dei Duchi di Milano. La sua corrispondenza con Baiazetto è attestata dal Froissard; contribuì a salvare, o liberare i prigionieri francesi di Nicopoli.
  4. Intorno al ricevimento di Manuele a Parigi, V. Spon-