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dell'impero romano cap. lxvi. | 425 |
gnare il suo secondogenito Manuele, come ostaggio e mallevadore di fedeltà. In contraccambio di tali concedimenti, chiedeva un pronto soccorso di quindici galee, di cinquecento armigeri, di mille arcieri che contro i suoi nemici Cristiani e Musulmani lo difendessero. Promise inoltre di far sottomessi i suoi popoli e il suo Clero all’autorità spirituale del romano Pontefice; e per vincere la resistenza ch’ei prevedeva per parte de’ Greci, propose i due efficaci espedienti della educazione e della seduzione. Il Legato ottenea facoltà di distribuire i benefizi vacanti a quegli ecclesiastici che avrebbero sottoscritto il simbolo del Vaticano. Instituite tre scuole per insegnare alla gioventù di Costantinopoli la lingua e la dottrina dei Latini; il nome di Andronico, figlio dell’Imperatore ed erede dell’Impero, sarebbe comparso il primo nella lista degli studenti. In conclusione Paleologo, protestava che se tutte le sue sollecitudini fossero divenute superflue, se la forza e la persuasione non avessero bastato, egli si sarebbe reputato immeritevole della corona, trasferendo in tal caso ad Innocenzo tutta la sua autorità imperiale e paterna, e ampio potere di regolare la famiglia cesarea e l’Impero, e di prescrivere quelle nozze che ei giudicasse meglio ad Andronico, successore della greca Corona. Ma un tale Trattato non fu mai nè pubblicato, nè eseguito; e il soccorso de’ Romani e la sommessione de’ Greci non si stettero che nell’immaginazione di un imbelle Sovrano, salvato, pel solo segreto con cui si passarono le cose, dal pubblico disdoro di una inutile umiliazione.
[A. D. 1369] Non andò guari ch’egli si vide cinto per ogni banda dall’esercito vittorioso de’ Turchi, e perduta Andri-