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siderare che l’adulazione, massime fra gli Orientali, è vile ed impudente oltre ogni credere, e che in vece Baiazetto abbia sofferto un trattamento ignominioso e crudele, è cosa attestata da una lunga serie di testimonj, de’ quali ne citeremo alcuni seguendo l’ordine de’ tempi e de’ paesi. I. Il leggitore non ha certamente dimenticata la guernigione di Francesi che il Maresciallo Boucicault lasciò in difesa di Costantinopoli quand’ei ne partì. Essi erano in istato di saper per li primi, e in modo esattissimo, la sorte del formidabile loro avversario, ed è assai probabile che alcuni di essi accompagnassero gli Ambasciatori greci al campo di Tamerlano. Si fonda pertanto sui racconti di questi Francesi l’uom del seguito del Maresciallo che ne ha scritta la Storia, e attesta i rigori della prigionia e l’aspro tenore della morte di Baiazetto, sette anni circa dopo i fatti accaduti1. II. Il nome dell’Italiano Poggi2 viene giu-

    belot (Bibl. orient., p. 882) può ben affermare a suo grado non trovarsi questa favola in nessuna autentica Storia; ma col negare che Arabshà l’abbia in modo aperto adottata, rendè assai dubbiosa la sua critica precisione.

  1. Et fui lui-même (Baiazetto) pris et mené en prison, en laquelle mourut de dure mort (Mém. de Boucicault, parte I, c. 37). Queste Memorie vennero composte in tempo che il Maresciallo era tuttavia governatore di Genova, d’onde venne scacciato nel 1409 in conseguenza di una sedizione o sommossa del popolo (Muratori, Ann. d’Ital., t. XII, p. 473, 474).
  2. Il leggitore troverà un soddisfacente racconto della vita e delle opere del Poggi nella Poggiana, Opera aggradevole del signor Lenfant, e nella Bibliotheca latina mediae et infimae aetatis di Fabrizio (t. V, pag. 305-308). Il Poggi nato nel 1380, morì nel 1459.