Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano XII.djvu/366

362 storia della decadenza

dietro costeggiando i monti a tramontana; la qual rapida corsa di un solo anno non potea giustificare la tema stravagante mostratasi dagli Emiri che i climi australi facessero tralignare i lor figli sino a divenire una schiatta d’Indù.

[A. D. 1400] Standosi sulle rive del Gange, Timur seppe dai suoi celeri messaggeri le turbolenze insorte sui confini della Georgia e della Natolia, la ribellione dei Cristiani, gli ambiziosi disegni del Sultano Baiazetto. Nè una età di sessantatre anni, nè innumerabili fatiche, aveano alterato in esso il vigor del corpo, o dell’animo; tornato a Samarcanda, e goduti alcuni mesi di riposo nel suo palagio, annunziò una nuova spedizione di sette anni ne’ paesi occidentali dell’Asia1. I soldati che fecero seco lui le guerre dell’India ebbero la scelta di rimanersi alle proprie case o di seguire il lor Principe. Ma tutte le truppe delle province e de’ regni della Persia ricevettero l’ordine di unirsi ad Ispahan, e di aspettare ivi l’arrivo dell’Imperatore. Si fece primieramente ad assalire i Cristiani

    tena delle stesse montagne, alla distanza di milledugento miglia l’uno dall’altro, e dopo un corso tortuoso di duemila miglia si congiungono presso al golfo del Bengala. Tale però si è il capriccio della fama, che il Burampooter sol di recente è stato scoperto, e il Gange, da un gran numero di secoli è famoso nella Storia antica e moderna. Cupela, ove Timur riportò l’ultima sua vittoria, debb’essere situata presso Loldong lontano mille cento miglia da Calcuta. Gl’Inglesi vi accamparono nel 1774 (Memoria di Rennel, pag. 7-59-90, 91-99).

  1. V. le Instituzioni (p. 141) sino alla fine del primo libro, e Serefeddino (l. V, c. 1-16) fino all’arrivo di Timur nella Sorìa.