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32 | storia della decadenza |
frangente, i Crociati saggiamente nominarono sei deputati o rappresentanti, nel novero de’ quali il Villehardouin si trovò, con pieno potere di negoziare pel vantaggio della Confederazione, e di regolare tutte le fazioni di questa impresa. Non essendovi che gli Stati marittimi dell’Italia, atti a fornire quanto facea di mestieri per trasportare i pellegrini, le armi loro e i cavalli, i sei deputati cercarono Venezia, onde far valere e la divozione, e l’interesse allo scopo di ritrar soccorsi da quella possente repubblica.
[A. D. 697-1200] Nel narrare l’invasione fatta da Attila nell’Italia, non tacqui1, come i Veneziani fuggiti dalle città distrutte del Continente, si fossero cercato uno oscuro asilo nella catena d’isolette che l’estremità dell’Adriatico golfo fiancheggiano. Circondati per ogni lato dal mare, liberi, indigenti, laboriosi, e padroni d’una inaccessibil dimora, a mano a mano in repubblica si congregarono. Le prime fondamenta di Venezia accolse l’isola di Rialto, e venne, in vece della elezione annuale di dodici tribuni, l’uffizio di un Duca o Doge perpetuo, che durava quanto la vita di chi lo assumea. Collocati fra due imperi, i Veneziani vanno fastosi della fama di aver sempre mantenuta la primitiva loro independenza2, e sostenuta coll’armi la lor libertà, dai Latini posta in pericolo, fama che, con testimonianze commesse allo scritto,
- ↑ T. VI di questa storia.
- ↑ Il Pagi (Critica, t. III, A. D. 810, n. 4 ec.) tratta sulla fondazione e l’independenza di Venezia e sull’invasione di Pipino (V. la diss. del Beretti, Cron. It. medii aevi, in Muratori, Script. t. X, p. 153). I due critici mostrano qualche parzialità. Il Francese contro la Repubblica, l’Italiano in favore di essa.