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30 storia della decadenza

la Nobiltà di questo paese per maestria nell’armi di altissima fama godea1. Oltrechè, Tebaldo, divenuto sposo della erede della Casa di Navarra, poteva aggiugnere alle sue truppe una coraggiosa banda di Guasconi tolti da entrambi i lati de’ Pirenei. Gli fu compagno d’armi, Luigi, conte di Blois e di Chartres, venuto, come egli, di sangue reale; perchè questi due Principi erano, l’uno e l’altro, nipote e del francese, e dell’inglese Monarca. Nella moltitudine de’ Baroni e Prelati che il fervore de’ due Conti imitarono, vogliono essere distinti Mattia di Montmorenci, chiaro per natali e per merito, il famoso Simone di Montfort, flagello degli Albigesi, il valente Goffredo di Villehardouin2, maresciallo di Sciampagna3, che si è degnato scrivere nell’idioma4

  1. Campania.... militiae privilegio singularis excellit.... in tyrociniis... prolusione armorum, etc. (Ducange, p. 249), tratto dall’antica Cronaca di Gerusalemme A. D. 1177-1199.
  2. Il nome di Villehardouin trae la sua origine da un villaggio o castello della diocesi di Troyes fra Bar e Arcy. Nobile ed antica era questa famiglia; il cui ramo primogenito durò sino al 1400: il ramo secondogenito divenuto possessore del principato d’Acaia, andò a terminarsi nella Casa di Savoia (Ducange, p. 235-245).
  3. Il padre di questo Goffredo e i suoi discendenti possedettero tale carica; ma il Ducange non ha seguito il corso delle cose colla sua diligenza ordinaria. Trovo che nel 1356 la stessa carica passò nella Casa di Conflans. Questi marescialli di provincia sono, è lungo tempo, ecclissati dai marescialli di Francia.
  4. Questo idioma del quale presenterò alcuni saggi, è stato spiegato dal Vigenere e dal Ducange in una Versione e in un Glossario. Il presidente Brosses (Mechanisme des langues, t. II, p. 83) lo vuole un modello di una lingua che ha perduta l’essenza di lingua francese, e che i soli grammatici possono intendere.