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vis compiè la cerimonia di consagrare la nuova milizia e di darle un nome. Postosi a capo delle file de’ soldati, stese la manica della sua veste sul fronte di quello che stavagli più vicino, e tutti li benedì, pronunziando le seguenti parole: „Sieno chiamati Giannizzeri (Yengi sceri), ossia nuovi soldati; possa sempre essere il lor valor luminoso, tagliente la loro spada, vittorioso il lor braccio! Possane la lancia star sempre sospesa sul capo de’ loro nemici, e ovunque essi vadano, possano tornare addietro col volto bianco!„1 Tale si fu l’origine di questa formidabile truppa, terrore delle nazioni, e qualche volta ancor de’ Sultani. Declinato oggidì il loro valore, ammollitane la disciplina, le tumultuose file di questa guardia non possono resistere all’artiglieria e al saper militare delle moderne nazioni; ma quando furono instituiti, aveano un’assoluta preminenza, perchè non eravi potentato della cristianità che mantenesse continuamente in armi un corpo regolare di fanteria. I Giannizzeri combatteano contro gl’idolatri, loro compatriotti, collo zelo e coll’impeto del fanatismo, e la battaglia di Cossova annichilò la lega e l’independenza della tribù della Schiavonia. Un giorno, in cui il vittorioso Amurat trascorrendo i campi per lui coperti di stragi, maravigliò nell’accorgersi che la maggior parte de’ morti era composta di giovinetti, il cortigiano Visir gli rispose: che uomini adulti negli anni come nella ragione, non si sarebbero cimentati a resistere alle invincibili armi del

  1. Volto bianco e volto nero sono, in lingua turca, espressioni, di lode l’una, e di rimprovero l’altra. Hic niger est, hunc tu Romane caveto, era anche un apoftegma de’ latini.