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dell'impero romano cap. lx |
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dilacerati i suoi dominj dell’Alemagna dalle discordie delle rivali Case di Svevia e Brunswik, e dalle fazioni memorabili de’ Guelfi e de’ Ghibellini. Filippo Augusto di Francia aveva il suo pericoloso voto adempiuto, nè troppo talentavagli di rinovarlo; ma per altra parte, avido di lodi e di potenza questo monarca, assegnò un fondo perpetuo al servigio militare di Terra Santa. Riccardo d’Inghilterra, sazio di gloria, e acerbato dai disgustosi incidenti che alla sua prima spedizione si univano, si prese la libertà di rispondere con una facezia alle esortazioni di Folco di Neuilly, che, con egual sicurezza, mandava i suoi rabbuffi ai popoli e ai Re. „Voi mi consigliate, gli facea scrivere Plantageneto, di sciogliermi dalle mie tre figlie, la superbia, l’avarizia e l’incontinenza. Ebbene! Per metterle nelle mani di chi ne sappia far conto, consegno la mia superbia ai Templarj, la mia avarizia ai frati di Citeaux, la mia incontinenza ai Vescovi„. Ciò non pertanto i grandi vassalli, e i Principi di secondo ordine, alle voci del predicatore docilmente obbedirono. Il giovine Tebaldo Conte di Sciampagna, in età di ventidue anni fu primo e de’ più zelanti a mettersi nella santa impresa; che, a ciò il confortavano gli esempj del padre e del fratel primogenito, quegli stato condottiere della seconda Crociata, questi morto in Palestina col titolo di Re di Gerusalemme. Duemila dugento cavalieri doveano omaggio e servigio militare al Conte di Sciampagna1, e
- ↑ Questo numero di feudi, mille e ottocento de’ quali, doveano ligio omaggio, trovavasi registrato nella Chiesa di S. Stefano di Troyes, e venne attestato nel 1213 dal maresciallo della Sciampagna (Ducange, Observ. p. 254).