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storia della decadenza |
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i Turchi vi avevano acquistato. Approdate alla costa jonica le galee de’ Confederati, Amiro cadde trafitto da un dardo, mentre assediava la rocca di Smirne che difendeano i Cavalieri di Rodi1. Innanzi morire, procacciò generosamente all’amico un altro Confederato maomettano, non più sincero e premuroso che egli nol fosse, ma più abile, per la vicinanza de’ suoi Stati colla Propontide e con Costantinopoli, a prestargli solleciti e poderosi soccorsi. [A. D. 1346] La prospettiva di un più vantaggioso Trattato, indusse il Principe di Bitinia ad infrangere i patti che ad Anna di Savoia avea giurati, e un maritaggio colla figlia di un Imperator greco, accordandosi colle ambiziose mire di Orcano, questi promise solennemente che se Cantacuzeno acconsentiva ad accettarlo per genero, egli avrebbe inviolabilmente usati verso di lui tutti i riguardi di vassallo e di figlio. Dall’ambizione la paterna tenerezza fu vinta; il Clero greco approvò le nozze di una Principessa cristiana con un discepolo di Maometto; e il padre di Teodora ci descrive egli stesso, mostrandone obbrobriosa soddisfazione, il disdoro del suo diadema2. I turchi ambasciatori,
- ↑ Dopo che i Latini ebbero conquistata Smirne, il Papa assegnò l’incarico di difenderla ai Cavalieri di Rodi (V. Vertot, l. V).
- ↑ V. Cantacuzeno (l. III c. 95). Niceforo Gregoras che, ove parlasi della luce del Tabor, largheggia all’Imperatore degli ingiuriosi nomi di Tiranno e di Erode, sembra però propenso a scusar queste nozze, anzichè a biasimarle, allegando la passione e la possanza di Orcano, εγγυτατος και τη δυναμει τους κατ’αυτον ηδη Περσικους (Turos) υπεραιρων Σατραπας, avvicinando e per potenza superando i Satrapi persi (Turchi) (l. XV, 5). Esalta in appresso il governo