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dell'impero romano cap. lxiv. | 305 |
ciata1. Il valore e la rinomanza de’ Franchi posero in riguardo gli stessi Tartari; laonde intanto che cinquanta soli uomini a cavallo e venti balestrieri difendeano con buon successo il castello di Newstadt, nell’Austria, coloro, al solo avviso di un esercito alemanno che avvicinava, tolser l’assedio. Contento di avere devastati i vicini regni di Servia, di Bosnia e di Bulgaria, Batù si ritirò lentamente dal Danubio al Volga, per vedere i frutti delle sue vittorie nella città, ossia nel palagio di Serai, che ad un suo comando sorse dal mezzo del deserto.
[A. D. 1242] IV. Le stesse regioni più povere e più addiacciate del Settentrione non vennero risparmiate dall’armi de’ Mongulli; e Seibani-Kan, fratello del gran Batù, avendo condotta un’orda di quindicimila famiglie ne’ deserti della Siberia, i discendenti del medesimo regnarono a Tobolsk per più di tre secoli, e sino al momento della conquista de’ Russi. Seguendo il corso dell’Obi e dello Genisei, lo spirito loro intraprendente debbe averli condotti alla scoperta del mar Glaciale; e se dagli antichi monumenti che ci
- ↑ Trascrivo gli epiteti caratteristici o lusinghieri, co’ quali questo ecclesiastico addita le diverse nazioni europee. Furens ac fervens ad arma Germania, strenuae militiae genitrix et alumna Francia, bellicosa et audax Hispania, virtuosa viris et classe munita fertilis Anglia, impetuosis bellatoribus referta Alemannia, navalis Dacia, indomita Italia, pacis ignara Burgundia, inquieta Apulia, cum maris Graeci, Adriatici, et Thirrheni insulis piraticis et invictis Creta, Cypro, Sicilia, cum Oceano conterminis insulis et regionibus, cruenta Hibernia, cum agili Wallia, palustris Scotia, glacialis Norwegia, suam electam militiam sub vexillo crucis destinabant, etc. (Mattia Paris, p. 498).