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dell'impero romano cap. lxiv. | 287 |
insufficienza di questi annali possono supplire quelli de’ Cinesi1, de’ Persiani2, degli Armeni3, dei
- ↑ Storia di Gengis-kan, e di tutta la dinastia de’ Mongulli suoi successori, conquistatori della Cina, tolta dalla Storia Cinese, opera del R. P. Gaubil Gesuita missionario a Pechino; Parigi 1739 in 4. Questa traduzione porta l’impronta cinese, cioè la scrupolosa esattezza nel raccontare i fatti domestici, e l’assoluta ignoranza in tutto quanto agli estranei si riferisce.
- ↑ Histoire du grand Gengis-khan premier empereur des Mongouls et des Tartares, par M. Petis de la Croix, à Paris, 1710, in 12. Tale Opera costò all’Autore dieci anni di fatica, ed è tolta in gran parte dagli Scrittori persiani, fra gli altri da Nisavi, segretario del Sultano Gelaleddin che ha i pregi e i pregiudizj di un contemporaneo. O il compilatore, o gli originali hanno dato luogo alla censura di scrivere in istile alquanto romanzesco. V. anche gli articoli di Gengis-kan, Mohammed, Gelaleddin ec., nella Biblioteca orientale del d’Herbelot.
- ↑ Aitono, principe armeno, indi Fra Premonstrato (Fabricius, Bibl. lat. med. aevi, t. I, pag. 34), dettò in francese la storia de’ Tartari suoi antichi commilitoni; la quale venne immediatamente tradotta in latino, ed è l’opera De Tartaris, inserita nel Novus Orbis di Simone Grineo (Basilea, 1555 in foglio).
desi, andati prigionieri in Siberia, fecero sul manoscritto Mongul di Abulgazj-Bahadar-kan, discendente di Gengis, che regnava sugli Usbek di Carasme, o Carizme, tra gli anni 1644-1663; opera assai preziosa per l’esattezza dei nomi delle genealogie e dei descritti costumi della nazione. Essa è divisa in nove parti: la prima delle quali contiene un intervallo che da Adamo giunge sino a Mongul-kan; la seconda da Mongul fino a Gengis; la terza è la vita di Gengis; la quarta, quinta, sesta e settima narra la storia generale de’ quattro figli di Gengis e della loro posterità, l’ottava e la nona, la storia particolare de’ discendenti di Scibani-kan, che regnò ne’ paesi di Morenahar e di Carizme.