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storia della decadenza |
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l’Europa. Però l’ambizioso Temugino il potere della superstizione non pose in non cale; laonde da un profeta di quelle selvagge orde, che sopra un cavallo bianco saliva in cielo, ricevè il titolo di Gengis1 (il più grande), e il diritto venutogli da Dio di conquistare e governar l’Universo. In una curultai, o Dieta generale, si assise sopra uno strato di feltro che venne per lungo tempo venerato siccome reliquia; e da quel posto, solennemente acclamato gran Kan o Imperatore de’ Mongulli2 e de’ Tartari3. Di questi nomi divenuti rivali, benchè da una stessa origine derivanti, il primo si è perpetuato nell’imperiale dinastia, il secondo, o per errore, o a caso, è divenuto comune a tutti gli abitanti dei deserti del Settentrione.
- ↑ Dopo che il Voltaire ha pubblicate la sua Storia e la sua Tragedia, il nome di Gengis, almeno in francese, sembra essere stato generalmente ricevuto. Nondimeno Abulgazi-Kan dovea sapere il vero nome del suo antenato, e sembra giusta l’etimologia ch’egli ha offerta; Zim, in lingua dei Mongulli, significa grande, e Gis è la desinenza del superlativo (Hist. généalog. des Tartares, part. III, p. 194, 195). Non abbandonando quindi il significato di grandezza, fu da quei popoli chiamato Zingis l’Oceano.
- ↑ Il nome di Mongul, prevalso fra gli Orientali, è divenuto il titolo del sovrano dell’Indostan, del Gran Mogol.
- ↑ I Tartari, o propriamente i Tatar, discendenti di Tatar-kan, fratello di Mougul-kan (V. Abulgazi, prima e seconda parte) si collegarono in un’orda di settantamila famiglie sulle rive del Kitay (p. 103-112), nella grande invasione d’Europa (A. D. 1238); sembra che marciassero all’antiguardo, e la somiglianza del loro nome colla parola Tartarei, rendè più famigliare ai Latini la denominazione di Tartari (Paris, p. 398).