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Latini la denominazione espressiva d’uomini ligi1, il Podestà o Capo de’ Genovesi, prima di prendere possesso del suo uffizio, prestava giuramento di fedeltà all’Imperatore. La repubblica di Genova intanto unitasi in salda lega coi Greci, si era obbligata, accadendo guerre difensive, a somministrare cento galee, e una metà di esse armate e istrutte di uomini a proprie spese, in soccorso del Governo confederato. Michele Paleologo che durante il suo regno pose le sue principali cure a ristorare la forza marinaresca de’ Greci per non dover più dipendere da estranei aiuti, con un vigoroso reggimento contenne i Genovesi di Galata entro que’ limiti che l’audacia prodotta dalla ricchezza, e lo spirito repubblicano gli avrebbe spesse volte indotti ad oltrepassare. Un marinaio di questa nazione avendo un dì millantato che i suoi compatrioti non tarderebbero ad essere padroni della Capitale, uccise indi un Greco che tale asserzione avea mosso a sdegno. Si arroge che un legno da guerra genovese, passando dinanzi al palagio, ricusò il saluto, e si fe’ di poi leciti alcuni atti piratici sul mar Nero. E già i Genovesi si preparavano in difesa de’ colpevoli; ma cinti da truppe imperiali per tutti i dintorni di Galata, aperta d’ogni banda, e sull’istante di vedersi assaliti, la clemenza del Sovrano umilmente implorarono. Lo stato indifeso di Galata, e per una parte

  1. Pachimero (l. V, cap. 10) traduce ottimamente γιξιους (ligios) per ιδιους proprj o dependenti. Il Ducange spiega diffusamente l’uso di queste parole in greco e in latino sotto il regno feudale (Graec., p. 811-812; Latin., t. IV, p. 109-111).